nti correnti, Bankitalia: spesa di gestione è di 100,7 euro, in calo di 3,3 euro (Foto REINER SCT per Pexels)

La spesa di gestione dei conti correnti tradizionali è di circa 100 euro l’anno, in calo di poco più di 3 euro. Il primo calo dopo sette aumenti consecutivi. Per un conto corrente online servono invece poco meno di 29 euro. La Banca d’Italia ha pubblicato i risultati della nuova indagine sulla spesa dei conti correnti delle famiglie.

L’indagine raccoglie informazioni sulle spese di gestione dei conti correnti effettivamente sostenute dalle famiglie, documentate negli estratti conto, e conteggia il costo medio unitario delle operazioni. La stima dei costi, spiega Bankitalia, riflette dunque sia i comportamenti dei correntisti sia le condizioni effettivamente praticate.

Nel 2023 “la spesa di gestione dei conti di tipo tradizionale è stata pari a 100,7 euro, 3,3 euro in meno rispetto al 2022; è la prima diminuzione dopo sette aumenti consecutivi”, evidenzia Bankitalia.

La diminuzione è attribuibile per l’80 per cento alle spese fisse e per la parte restante alle spese variabili. La diminuzione delle spese fisse è legata ai più bassi canoni, quella delle spese variabili alla minore operatività; le commissioni sui pagamenti e sui prelievi di contante sono rimaste pressoché invariate.

La spesa di gestione dei conti online, non riferibili a sportelli bancari, si attesta a 28,9 euro, con un calo di 4,8 euro derivato principalmente dalla minore proporzione di clienti assoggettata al pagamento del canone di base.

La spesa di gestione dei conti postali è invece cresciuta per il secondo anno, passando da 59,6 a 67,3 euro; l’aumento è in larga parte attribuibile alle spese variabili, cresciute di 6,5 euro per effetto di un aumento generalizzato dell’operatività. La spesa media ponderata per le tre tipologie di conto corrente si attesta a 87,8 euro.

Consumatori: non basta

Il calo viene registrato positivamente dalle associazioni dei consumatori, che ricordano però gli anni di continui aumenti. Il costo di gestione dei conti correnti bancari, dice Assoutenti, è ancora troppo alto.

«Nel 2023 la spesa di gestione dei conti correnti è diminuita di 3,3 euro rispetto al 2022, attestandosi a 100,7 euro – afferma il presidente Assoutenti Gabriele Melluso – Tuttavia se si estende lo sguardo agli ultimi anni si scopre che i costi a carico dei correntisti sono saliti enormemente: nel 2013 la spesa media di gestione dei conti correnti, includendo spese fisse e variabili, era pari a 81,9 euro, secondo la stessa Banca d’Italia. Questo significa che per le medesime operazioni un correntista spende rispetto a 10 anni fa ben 18,8 euro in più, con un aumento dei costi del 23%».

La digitalizzazione dei servizi avrebbe dovuto far diminuire i costi, argomenta Assoutenti.

Prosegue Melluso: «La digitalizzazione dei servizi bancari e il crescente ricorso a conti online, app e home banking da parte degli utenti, hanno di fatto portato ad una generalizzata riduzione dei costi in capo alle banche, che avrebbe dovuto determinare un conseguente abbattimento dei costi praticati ai cittadini. Al contrario la spesa per la gestione dei conti correnti rimane ancora su livelli elevati, nonostante la micro-riduzione registrata nel 2023».

Per l’Unione Nazionale Consumatori il ribasso del costo dei conti correnti è «del tutto insoddisfacente e inadeguato, attesi gli extraprofitti delle banche e i rialzi spropositati degli anni passati – commenta il presidente Massimiliano Dona – Insomma, bene l’inversione di tendenza, ma il calo non solo arriva dopo 7 anni di aumenti consecutivi, ma non basta nemmeno a compensare il solo rincaro dell’anno precedente quando vi era stato un balzo record che aveva fatto decollare la spesa per la gestione di un conto corrente dai 94,7 euro del 2021 ai 104 euro del 2022».


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