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L’Autorità per l’energia ha avviato un procedimento sanzionatorio a carico di Acea in relazione al mancato rispetto della periodicità nell’invio delle fatture dell’energia elettrica, al calcolo degli importi in base a consumi presunti pur in presenza di dati di misura comunicati e alla lentezza dell’impresa nella risposta alle richieste di informazione dei consumatori. La delibera in questione, segnalata da Staffetta Quotidiana, è la 462/2012/S/EEL. Il procedimento si concluderà, salvo proroghe, entro 120 giorni.AceaL’iniziativa dell’Autorità – come si legge nella delibera – prende le mosse dalla considerazione del fatto che nel corso del 2012 sono stati molti i disservizi segnalati allo Sportello del consumatore aventi ad oggetto la società Acea Energia Spa soprattutto con riferimento alla fatturazione dei consumi e ai tempi di risposta alle diverse richieste dei clienti. Sul primo punto, l’Aeeg sottolinea che “tra le misure sulla tutela dei consumatori la direttiva 2009/72/CE richiama quelle consistenti nel garantire che i clienti “siano adeguatamente informati del consumo effettivo dell’energia elettrica e dei relativi costi, con frequenza tale da consentire loro di regolare il proprio consumo di energia elettrica. Tali informazioni sono fornite ad opportuni intervalli che tengano conto della capacità del contatore del cliente e del prodotto energia elettrica in questione”. Acea stessa ha ammesso in comunicazioni all’Aeeg di aver sospeso la fatturazione per 4.573 clienti del mercato libero e per 64.743 clienti del servizio di maggior tutela, “con ciò – rimarca il regolatore – esplicitando l’attualità della lesione del diritto dei propri clienti alla periodicità della fatturazione prevista dal contratto”.
Riguardo ai tempi di risposta, i dati a disposizione dell’Autorità evidenziano il mancato rispetto degli standard generali di qualità relativi alla risposta a richieste scritte di informazioni e a richieste scritte di rettifica di fatturazione nel secondo semestre 2011 e nel primo semestre 2012. In particolare, a fronte di una soglia minima obbligatoria del 95% di risposte inviate alle richieste, la società avrebbe ottemperato solo in percentuali comprese tra lo 0% e il 94,1% per i clienti serviti in maggior tutela e tra il 9,1% e il 66,7% per quelli del mercato libero.
Infine, riguardo alle autoletture, Acea ha ammesso di non effettuare l’eventuale valutazione del dato di autolettura inviato dai clienti rispetto al loro profilo di consumi e quindi quantomeno di ritardarne l’uso e di non aver effettuato almeno in un caso la comunicazione obbligatoria circa l’invalidità della autolettura.
Quella di Acea e le bollette pazze è una storia che tiene banco da troppo tempo . Il dato di fatto è che da luglio dello scorso anno gli utenti della multiutility romana (oltre un milione e mezzo) ricevono puntualmente bollette emesse su consumi presunti e non reali. Il problema? Il sistema di conteggio prevede che Acea Distribuzione raccolga i dati dei consumi dai contatori intelligenti. Una volta fatto, le letture di ogni singolo cliente vengono inviate ad Acea Energia (la società del gruppo che vende l’elettricità). Ed è qui che i conti sballano perché il sistema informatico utilizzato da Acea Energia sembra dare ancora problemi nell’acquisizione dei dati. Dall’Azienda nessun segnale di vita: le comunicazioni si sono interrotte il 24 ottobre dello scorso anno, data a cui risale l’ultimo comunicato stampa in cui si rassicura circa l’imminente risoluzione dei problemi informatici. Purtroppo da allora, ad eccezione del silenzio di Acea Energia, nulla è cambiato: i reclami scritti inoltrati alla Società nei primi 4 mesi del 2012 sono stati 15mila e per la fine dell’anno toccheranno quota 70mila (nel 2011 sono stati 20mila).

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