Carburanti, i prezzi vanno su
Ci saranno pure gli sconti del fine settimana, ma chi deve rifornirsi nei giorni feriali vede aumentare il prezzo di benzina e diesel. Oggi l’Eni segna il quinto rialzo di luglio, mentre vanno su anche i prezzi di Esso, Q8, Shell e Tamoil. Proseguono gli aumenti dei prezzi internazionali di benzina e gasolio e quelli dei prezzi alla pompa, che si attestano intorno a 1,84 euro al litro per la benzina e a 1,74 euro al litro per il gasolio. I Consumatori denunciano: si rischia di annullare i benefici degli sconti nel week end.
Questa mattina Staffetta Quotidiana registra nuovi aumenti: hanno messo mano ai listini Eni, Esso, Q8, Shell e Tamoil. “Per il Cane a sei zampe – scrive Staffetta – registriamo oggi il quinto aumento dei prezzi consigliati nel mese di luglio: benzina +0,4 centesimi a 1,847 euro/litro, diesel +1,1 a 1,742 euro/litro. Per le altre compagnie i rialzi sono compresi tra 0,5 (Esso e Q8) e 1,1 centesimi (Shell e Tamoil) sulla verde e tra 0,5 (Esso) e 2 centesimi (Shell) sul gasolio”. Per Staffetta Quotidiana a luglio i prezzi della benzina Eni sono aumentati complessivamente, senza considerare gli sconti del fine settimana, di 5,2 centesimi al litro, mentre quelli del diesel di 5,9 centesimi al litro. “Aumenti – spiega Staffetta – che sono in linea con i rialzi registrati sulle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati, aumentate nella prima metà di luglio rispettivamente di 5,2 e 6,1 centesimi. Si può dunque affermare, sulla base dei dati, che le iniziative promozionali del fine settimana non hanno provocato un aumento dei prezzi nei giorni feriali volto a compensare le perdite dovute alle vendite sottocosto del weekend”.
Parzialmente divergente sembra l’analisi di Quotidiano Energia, per il quale “la forte pressione al ribasso esercitata nel week end sui prezzi self dei carburanti sta incidendo in maniera sempre più profonda sugli equilibri operativi della rete carburanti nazionale oltre che su quelli dei rapporti economico-sociali tra gli attori della scena, gestori al primo posto – si legge in una nota – Lo dimostra la nuova raffica di rincari che soltanto 24 ore dopo gli aumenti di ieri tocca quasi tutti i prezzi raccomandati delle compagnie petrolifere (nonostante l’effetto cambio smorzi la salita delle quotazioni internazionali), a cominciare dal market-leader. Rincari motivati, per quanto attiene al diesel, anche da un lungo periodo di sofferenza dei margini lordi”. I prezzi sono dunque in salita, con la benzina che al Centro rivede punte di 1,920 euro/litro e un aumento anche per le no-logo. Le punte massime, spiega Quotidiano Energia, vedono la verde arrivare fino a 1,919 euro/litro e il diesel a 1,772, mentre il Gpl si ferma a 0,799.
Per le associazioni dei Consumatori, si tratta di aumenti preoccupanti e non giustificati. Federconsumatori e Adusbef parlano di un aumento “del tutto ingiustificato. Gli sconti messi in atto da alcune compagnie – affermano le due associazioni – ne sono la piena dimostrazione: i prezzi potrebbero e dovrebbero scendere di almeno 15-16 centesimi al litro, e non certamente aumentare di 2-3 centesimi durante la settimana, annullando i benefici degli sconti applicati nei weekend. Il risparmio per i cittadini, se i prezzi scendessero ai livelli adeguati, sarebbero consistenti: ben 8 euro per ogni pieno, pari a 192 euro in termini annui”. Se poi si passa a considerare anche gli effetti indiretti di una diminuzione dei prezzi – considerato che l’86% dei beni di largo consumo viene trasportato su gomma – si arriverebbe a risparmi stimati in 351 euro annui.
Il timore è che i rincari finiscano per annullare l’effetto degli sconti applicati nel fine settimana, come evidenzia anche il Codacons. “Di questo passo, se non si arresterà l’ondata di aumenti, verranno del tutto vanificati gli effetti positivi degli sconti sui carburanti applicati nei weekend – afferma il presidente dell’associazione Carlo Rienzi – L’iniziativa avviata da Eni, come noto, ha portato tutte le compagnie a ribassare sensibilmente i listini nei fine settimana, ma i forti rincari che si stanno registrando in questi giorni potrebbero di fatto annullare i vantaggi economici finora registrati dagli automobilisti”. Il timore, neanche troppo latente, è che alla fine si arrivi a un aumento dei prezzi con l’avvicinarsi delle partenze per le ferie estive.