Pit Cittadinanzattiva: italiani tra stretta del credito e rischio indebitamento
Difficoltà di accesso al credito, eccessivo indebitamento e aumento ingiustificato delle polizze Rc auto. Sono i problemi principali che hanno colpito nel 2012 un italiano su 5: di questi il 73% segnala problemi con Banche e Finanziarie, il 27% con le Assicurazioni. A scattare la fotografia il PiT Servizi di Cittadinanzattiva (Focus su banche e assicurazioni) presentato oggi a Roma. Oltre alla crisi economica ci sono quindi i soliti problemi a pesare sulle tasche degli italiani.
Tanto che nel 2012 i nuclei fortemente indebitati sono stati circa il 5% del totale, cioè 1 milione e 200 mila famiglie che si sono trovate in difficoltà nell’assolvere i loro impegni creditizi.
Problemi con il conto corrente nel 31% delle segnalazioni. Le principali difficoltà? Il blocco del conto (senza preavviso) derivante dal fallimento della banca (vedi caso Banca Network), la clonazione delle carte di pagamento, i costi di tenuta e chiusura del c/c, le richieste di apertura del c/c, il tasso d’interesse del fido, le commissioni di scoperto, gli addebiti erronei sulle carte di pagamento.
Le segnalazioni sui mutui calano leggermente (21% contro il 31% del 2011) e riguardano le richieste di sospensione e rinegoziazione, il ritardo nella liquidazione, la portabilità, i tassi elevati, l’estinzione anticipata, la cancellazione d’ipoteca e le spese accessorie.
Le segnalazioni su investimenti e risparmi (al 14% e in lieve calo rispetto al 16% del 2011), riguardano gli investimenti finanziari, la trasparenza delle offerte, la liquidazione degli investimenti e le truffe, i libretti di deposito.
In molti casi, quando la banca non ha risposto al reclamo del cittadino, ci si è rivolti all’Arbitro Bancario Finanziario o si è fatta domanda di conciliazione. Cittadinanzattiva ricorda che è stato avviato un Tavolo di conciliazione paritetica con la Banca Popolare di Milano per le domande relative al prestito obbligazionario 2009/2013 alcune delle quali hanno già avuto un esito positivo e sono stati corrisposti rimborsi al cliente. La restante parte è in via di definizione.
Passando al credito al consumo, le segnalazioni sono state il 42% ed hanno riguardato per lo più la mancata trasparenza delle condizioni contrattuali e la mancata consegna delle condizioni contrattuali di acquisto del bene alla finanziaria da parte del negoziante. Ad esempio quando il consumatore vuole esercitare il diritto di ripensamento nei confronti del contratto di acquisto, questo non viene comunicato alla finanziaria, con la conseguenza che il contratto con quest’ultima comincia a decorrere (a volte anche prima dei 10 giorni) e le richieste di pagamento anche.
Segnalazioni anche per il prestito personale (22%) a causa delle eccessive richieste di garanzie da parte degli Istituti, che diminuiscono le possibilità di accesso ad esso.
Il 13% dei casi ha segnalato problemi con la cessione del quinto soprattutto a causa dell’insostenibilità per la presenza contemporanea di altre rate. Alcuni hanno chiesto informazioni sulla possibilità di estendere le misure anticrisi previste per i mutui anche ai finanziamenti con cessione del quinto, in caso di perdita del posto di lavoro.
Le criticità segnalate per le carte revolving riguardano l’invio di carte supplementari, non richieste, per l’integrazione del prestito, la modifica delle condizioni contrattuali e l’aumento dell’importo della rata da pagare. Molti vogliono sapere come fare ad estinguere un credito associato alla carta. Il problema delle carte revolving sono gli elevatissimi tassi di interesse che spesso, tra polizze assicurative, commissioni varie e servizi accessori, rischiano di superare i tassi soglia di usura.
Un altro fenomeno chie ha riguardato diversi risparmiatori è quello del consolidamento del debito: nel 2012 in molti hanno chiesto di riunire più rate in una sola, ma spesso la domanda è stata rigettata dopo la valutazione sul merito creditizio. Le problematiche sul sovraindebitamento ammontano al 24% delle segnalazioni, avanzate per lo più da chi ha contemporaneamente più prestiti a cui non riesce a far fronte a causa, ad esempio, della perdita del lavoro, oppure perché titolare di più prestiti concessi da diversi Istituti, che attuano pratiche commerciali scorrette a danno del consumatore, unicamente per vendere i propri prodotti. Per questi ultimi disservizi il PiT riceve allarmanti richieste di assistenza che giungono, purtroppo, al termine quando la situazione non è più facilmente risolvibile e ci sono troppi prestiti in corso.
La difficoltà nel rimborso delle rate che i consumatori segnalano al 20%, è conseguente alla crisi economica ed alla perdita dei posti di lavoro o, in molti casi, al ritardato o mancato accredito della retribuzione. Le segnalazioni giunte per la Banca dati cattivi pagatori sono originate per lo più dal mancato preavviso al cliente da parte della Banca dell’invio dei propri dati al SIC, sistema di informazioni creditizie di Crif, che avviene a sua insaputa. Talvolta dovuto ad un errore, il cittadino si accorge dell’invio dei propri dati dopo molto tempo: ci chiede a chi rivolgersi e l’indicazione del recapito della Banca dati Crif per chiedere la cancellazione dei propri dati dal Registro, previo pagamento delle eventuali morosità.
“I dati evidenziano che sia necessario promuovere azioni congiunte tra sistema bancario, istituzioni, enti locali e associazioni – dichiara Tina Napoli, responsabile politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva – per fornire risposte adeguate ai cittadini che non sono in grado di far fronte al pagamento delle rate del mutuo. La moratoria Abi-Consumatori e la revisione del Fondo di solidarietà non sono più sufficienti”. “E’ parimenti importante promuovere”, ha aggiunto ancora Napoli, “così come è stato fatto sul fronte dei mutui, un fondo di solidarietà per i consumatori che non sono in grado di poter pagare le rate di prestiti e finanziamenti, spesso utilizzati per far fronte alle spese quotidiane”.
Passando al settore delle Assicurazioni, l’RC auto occupa, come sempre, il primo posto, con 61% segnalazioni, Seguono le Polizze vita/infortuni/salute con il 30% e le Polizze casa con il 9% (in crescita di 6 punti rispetto al 2011 forse a causa degli eventi sismici e alluvionali che hanno caratterizzato il 2011 e il 2012).
Il problema più segnalato è l’aumento della polizza nche se le denunce sono in calo ma soprattutto per due fattori: aumento di veicoli circolanti privi di contratto assicurativo (4 mln secondo l’ACI), aumento della vendita di polizze “low cost” ma contraffatte.
In aumento anche quest’anno le segnalazioni aventi ad oggetto il recesso dalla polizza assicurativa (+3,6%). Oltre un terzo di queste segnalazioni riguarda il “rifiuto da parte dell’assicuratore di stipulare la polizza” e non dell’assicurato, con comunicazione da parte della compagnia di non voler più assicurare il veicolo, spesso accompagnata da contestuale proposta di nuovi contratti con premi più elevati.
“E’ importante agire davvero contro le inaccettabili discriminazioni territoriali nella determinazione delle tariffe RC Auto”, ha concluso Tina Napoli, “passando dal semplice approccio della residenza dell’assicurato ad uno basato sullo storico , incentivando l’installazione della scatola nera senza che questo incida sui costi pagati dai cittadini, e anzi coinvolgendo anche le aziende automobilistiche affinché diventi conveniente, piuttosto che rappresentare l’ennesimo balzello per gli utenti”.