Banche, Adiconsum: coinvolgere Consumatori nell’arbitrato con Anac
E’ un momento complicato per le banche, o meglio per i risparmiatori. Se dopo 15 anni dal default argentino è arrivata la notizia del rimborso per i 50.000 obbligazionisti italiani in possesso dei Tango bond, le storie difficili sono ancora tante. C’è la vicenda di Banca Popolare di Vicenza (il 6 marzo si dovrebbe capire cosa accadrà) e ci sono i risparmiatori coinvolti nella crisi di Banca Marche, Etruria, Cariferrara e Carichieti. A tal proposito Adiconsum chiede che le Associazioni dei Consumatori siano coinvolte nell’arbitrato con Anac e che il tavolo avviato con le 4 banche si allarghi a Governo e Parlamento.“La scelta di non coinvolgere le Associazioni dei Consumatori è sbagliata – dichiara Pietro Giordano, Presidente di Adiconsum – Grazie alla conciliazione paritetica, riconosciuta come “best practice” non solo italiana, ma anche europea, siamo riusciti a risolvere in breve tempo e con pochi ricorsi alla Magistratura, i default Cirio, Parmalat e molti altri. Tale mancanza potrebbe essere, parzialmente, superata con il coinvolgimento delle Associazioni nell’attività che a breve andrà a svolgere l’Anac, con l’arbitrato voluto dal Governo, a cui Adiconsum, insieme ad altre Associazioni, ha chiesto un incontro urgente”.
“Il tavolo già avviato con la Presidenza delle quattro banche è positivo – continua Giordano – in quanto consente di tenere aperto il dialogo senza ricorrere, nell’immediato, ad altre forme di tutela, a partire dalle azioni giudiziarie che comporterebbero ulteriori costi per i risparmiatori e tempi lunghissimi e conferma un metodo, quello del confronto, che ha dato sino ad oggi, come sopra richiamato, risultati positivi per i consumatori, ma dovrà fare degli importanti passi avanti ed essere ampliato agli altri soggetti che hanno il potere decisionale di far chiudere positivamente la difficile situazione: Governo e Parlamento.
Inoltre Adiconsum chiede impegni precisi:
- considerato che il plafond di 100 milioni è totalmente insufficiente per ristorare gli investitori, una volta rimborsato il “fondo di risoluzione delle crisi bancarie”, riconoscere ai risparmiatori quanto risulterà disponibile dal maggiore introito derivante dalla vendita delle good bank, dalla vendita dei crediti deteriorati e dall’utilizzo dei fondi ancora presenti nella bad bank, e dalle azioni civili in atto verso la dirigenza precedente
- condividere i criteri adottati per gli arbitrati con le Associazioni dei Consumatori
- consentire la presenza nei collegi arbitrali e la possibilità di presentazione del ricorso da parte delle Associazioni Consumatori su delega del risparmiatore
- valutare con la massima attenzione i tempi e i modi della vendita delle quattro banche, alla luce dell’attuale momento borsistico e della speculazione in atto verso le imprese bancarie
- mantenere il tavolo aperto con gli acquirenti delle quattro banche, così da poter, eventualmente, affrontare le situazioni ancora aperte.
Sappiamo che l’Italia si è incartata insieme all’Europa! La necessità impellente è dare la massima priorità allo sviluppo economico da parte del potere politico! Le Banche, con la loro spiccata attività di lucro, dovrebbero essere più responsabili del proprio operato commerciale a tutti gli effetti: non dovrebbero attendere di salvarsi dai propri fallimenti finanziari attraverso i denari, così a loro portata di mano, degli innocenti clienti correntisti!
Per converso mi domando:
“Come mai i fallimenti che accadono ad alcuni correntisti non vengono salvati dal facoltoso Consorzio delle Banche? L’ABI dovrebbe, fra le altre faccende affaccendata, provvedere a gestire questo Consorzio, altrimenti di quale Associazione si tratta? Non di lucro?”