Banca Popolare Vicenza, Confconsumatori lancia azioni a tutela risparmi
Clima rovente tra i soci della Banca Popolare di Vicenza. Dopo un’assemblea lunga e accesa, con maggioranza dell’81,95%, si sono approvate le tre condizioni necessarie a scongiurare l’intervento della Bce e rischi commissariamento: trasformazione in Spa, aumento di capitale fino a 1,76 miliardi e quotazione in Borsa. Negli ultimi mesi il valore delle azioni è crollato da 62 euro a circa 6. “Inquietante episodio su cui far luce” denuncia Rete Consumatori Italia. Confconsumatori lancia sciopero risparmiatori.
“Riteniamo che questa vicenda sia il frutto di una manovra ragionata, voluta per arrivare all’acquisto delle azioni della banca a 4 soldi – attaccano in una nota Assoutenti-Codici-Casa del Consumatore, riunite in Rete Consumatori Italia – Un’operazione studiata a tavolino per cui stiamo predisponendo un esposto da inviare alla Procura e agli organismi di vigilanza (Banca d’Italia e Consob). La caduta libera del valore delle azioni è un inquietante episodio su cui far luce. Le azioni della Banca Popolare di Vicenza sono crollate del 90%. A nostro giudizio si tratta di una manovra pilotata. Un tassello di questo progetto è la distrazione del patrimonio della società vincolata alle finalità mutualistiche, facendole confluire nella nuova società per azioni. E’ un atto illegale che Rete Consumatori Italia stigmatizza con l’invio di una diffida inibitoria al consiglio d’amministrazione e agli organi di vigilanza: in caso di trasformazione della società vi è l’obbligo di devoluzione dell’intero patrimonio sociale, dedotto soltanto il capitale sociale e i dividendi eventualmente maturati, agli enti mutualistici”.
E si è appena conclusa la conferenza stampa organizzata oggi a Venezia dalla Federazione Confconsumatori – ACP e l’Associazione Serenissima. Il giudizio è unanime nel ritenere che siano state esclusivamente la cattiva gestione degli Amministratori e l’incapacità dei controllori Bankitalia e Consob a cagionare il danno ai 335.000 azionisti (VB e BPV). Le associazioni indicano 4 azioni concrete che possono restituire dignità ai risparmiatori traditi.
- Lo sciopero dei piccoli risparmiatori – “Da oggi– ha dichiarato Mara Colla, Presidente di Confconsumatori – chiediamo a tutti i cittadini di iniziare uno sciopero dell’acquisto di nuovi prodotti finanziari: i piccoli risparmiatori non sono il parco buoi della finanza. Se la logica è mantenere l’attuale mercato finanziario, dove il piccolo risparmiatore perde sempre, allora è giunto il momento che le Associazioni dei consumatori chiedano con forza ai cittadini di smettere di comprare qualsiasi prodotto finanziario, sino a quando non sarà emanata legge che tuteli davvero il risparmio“.
- Rinegoziazione del debito – E’ stata formulata una proposta di risoluzione per evitare i contenziosi. “Le Banche BPV e VB devono rinegoziare il loro debito con gli azionisti ingannati: uno strumento possibile è che emettano e cedano gratuitamente agli azionisti ingannati, obbligazioni a 20 anni, pari all’importo della sorte capitale perduta, con interessi pari al tasso legale”.
- Una legge di iniziativa popolare. L’Avvocato Luca Di Rocco, Segretario dell’Associazione Serenissima, ha comunicato l’intenzione delle associazioni di lanciare una campagna nazionale di raccolta firme per una legge di iniziativa popolare che sancisca questi punti: PENE EFFICACI (sanzioni penali e risarcitorie chiare, rapide ed effettive per i dirigenti e i “controllori” che contribuiscono a questi crack); SEMAFORO DEL RISCHIO (stop ai prospetti informativi incomprensibili e infiniti, serve una distinzione chiara e semplice fra titoli rischiosi e titoli che lo sono meno, con una scala da 1 a 10, oppure un semaforo con i tre colori); EDUCAZIONE FINANZIARIA (frequentare corsi di educazione finanziaria dev’essere requisito obbligatorio per comprare titoli rischiosi); CONTROLLO DEL MEF (il controllo di Banca d’Italia deve tornare interamente in mano al Ministero del Tesoro. Le Banche non possono essere gli azionisti di riferimento dell’organo di controllo più importante di tutto il sistema).
- Le cause civili – Per l’avvocato Antonio Pinto, legale di Confconsumatori, “dagli stessi documenti forniti in assemblea dal nuovo management BPV, si comprende come sia possibile proporre una causa civile contro la banca che ha venduto le azioni. Occorre domandare l’invalidità dei contratti stipulati, per una serie di gravi violazioni di legge del Testo Unico Bancario e del Testo Unico dell’Intermediazione Finanziaria, come ad es. false comunicazioni sociali ex art. 2621 c.c., ovvero per pratiche commerciali scorrette e abuso di posizione dominante. In secondo luogo, sarà possibile chiedere al Tribunale civile l’annullabilità del contratto per errore, indotto su elementi essenziali del contratto. Infatti, non essendo Banca Popolare di Vicenza quotata in Borsa, il prezzo di vendita delle azioni della Banca veniva annualmente fissato dal Consiglio di Amministrazione, sulla base di parametri che essi solo potevano conoscere. Chi ha comprato, lo ha fatto sulla base esclusiva dei dati di bilancio che venivano pubblicizzati. Oggi, dopo quello che è successo, appare che tali dati (ad es. quelli sulle sofferenze, sui valori degli avviamenti, ecc.) molto probabilmente non erano corretti e questo legittima una domanda di annullabilità per errore incolpevole di chi ha comprato azioni, facendo affidamento su ciò che gli veniva comunicato.
- Le cause penali – Confconsumatori presenterà un esposto dettagliato sulle condotte, che si sono conosciute grazie alle varie denunce che stanno giungendo all’Associazione dai tanti risparmiatori. Consigliamo ai singoli azionisti di proporre un esposto penale per chiedere l’accertamento di eventuali reati e la conseguente punizione dei vari soggetti responsabili di tali eventi truffaldini (ad es. per truffa e per la falsificazione dei dati di bilancio). Se il processo penale dovesse prender corpo, ci si potrà costituire parte civile per chiedere il risarcimento dei danni agli imputati. Gli esposti di tanti azionisti che ritengano di esser stati vittime di condotte scorrette, sono importanti anche per rafforzare e dare ancora più peso all’azione di indagine dei Pubblici Ministeri di Vicenza, Udine e Prato».
Per ricevere maggiori informazioni e assistenza rivolgersi alle sedi territoriali di Confconsumatori o compilare il modulo online sito www.confconsumatori.it (cliccando sul banner VB e BPV in Home Page), o scrivere a risparmio@confconsumatori.it.