Azzardo, Mettiamoci in gioco: “Bisogna ridurre il consumo”
Un piccolo passo avanti, ma ridurre l’offerta non basta: bisogna ridurre il consumo di gioco d’azzardo. E avere il coraggio e la responsabilità di abbassare le entrate fiscali che arrivano da questo settore. Così la campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo, Mettiamoci in gioco, accoglie l’accordo raggiunto ieri durante la Conferenza Stato Regioni sul riordino del settore del gioco. Bene la possibilità riconosciuta agli Enti locali di prevedere forme di tutela ancor maggiori per la popolazione; male invece il fatto che non si sia ancora agito sulla regolamentazione della pubblicità del gioco d’azzardo.
Per Mettiamoci in gioco – che riunisce un ampio ventaglio di associazioni della società civile, sindacali e consumeristiche – l’intesa “rappresenta sì un piccolo passo avanti, ma assolutamente inadeguato rispetto all’obiettivo che le istituzioni per prime dovrebbero prefiggersi: ridurre drasticamente il consumo di gioco d’azzardo nel nostro paese”. Viene accolta favorevolmente la riduzione del numero di slot e soprattutto viene ritenuto fondamentale che sia stato riconosciuto il ruolo di di Comuni e Regioni nel regolamentare il fenomeno dell’azzardo sul proprio territorio. Tuttavia, la Campagna registra che di nuovo “non si è avuto il coraggio di agire in modo incisivo sul consumo del gioco d’azzardo: le vlt – dispositivi assai più pericolosi per il giocatore e più appetibili per concessionari ed esercenti – non vengono toccate e rimane in vigore la regolamentazione sulla pubblicità del gioco d’azzardo attuale, riconosciuta come insufficiente dallo stesso sottosegretario Baretta”.
Va valutato con favore l’emendamento approvato in sede di Conferenza in base al quale “le disposizioni specifiche in materia, previste in ogni Regione e Provincia autonoma, se prevedono una tutela maggiore, continueranno comunque ad esplicare la loro efficacia. Inoltre le Regioni ai fini del contrasto delle patologie afferenti alla dipendenza da gioco d’azzardo, potranno prevedere forme maggiori di tutela per la popolazione”. Questo, afferma la campagna, assicurerà la legittimità di leggi e regolamenti locali che puntano a ridurre i punti gioco. “Sarà ovviamente importante vigilare affinché nel decreto ministeriale di recepimento dell’Intesa siano pienamente salvaguardati i poteri di Regioni ed Enti locali in materia ed evitare che il riferimento alla “tutela degli investimenti esistenti” costituisca un vincolo per gli interventi di riduzione dell’offerta”, dice la campagna, sottolineando però che “un reale cambiamento nel settore sarà possibile solo nel momento in cui lo Stato deciderà una radicale riduzione delle entrate fiscali che provengono dal gioco d’azzardo”. A breve verrà fatta una piattaforma di proposte concrete da sottoporre ai partiti e ai candidati alle prossime elezioni politiche perché prendano pubblicamente posizione sul gioco.