Autorità energia: novità sul bonus elettrico per malati gravi
Bonus elettrico per i malati gravi, arrivano novità dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas. L’Autorità ha infatti approvato una nuova delibera che introduce modifiche alla disciplina della regolazione relativa alla compensazione della spesa per la fornitura di energia elettrica (il bonus elettrico) per i clienti in gravi condizioni di salute, che usano apparecchiature medico-terapeutiche necessarie per il mantenimento in vita e alimentate a elettricità.
Secondo quando stabilito dall’Autorità, infatti, dal prossimo gennaio, l’importo del bonus elettrico per disagio fisico sarà collegato al livello dei consumi e al numero delle apparecchiature di supporto vitale, in modo da tenere conto delle specifiche necessità ed esigenze dei malati. Fra le novità positive vi è anche la possibilità di ottenere il riconoscimento retroattivo del nuovo meccanismo di bonus.
La nuova delibera (in applicazione del decreto del Ministero della Salute 13 gennaio 2011 che individua le apparecchiature medico – terapeutiche, alimentate ad energia elettrica e necessarie per l’esistenza in vita di persone in gravi condizioni di salute) contiene aggiornamenti che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2013. L’Autorità ha deliberato che le domande per la compensazione per disagio fisico potranno essere presentate, con l’applicazione del nuovo meccanismo, dal 1° gennaio 2013, e che ai clienti finali che risultano già beneficiari di un bonus per disagio fisico alla data del 31 dicembre 2012 e che presentano un’istanza a partire dal 1 gennaio 2013 ed entro il 30 aprile 2013, è riconosciuta, qualora dovuta, una quota retroattiva.
In sostanza, l’Autorità risponde all’esigenza di modificare e aggiornare il bonus per disagio fisico legato al consumo di elettricità da parte di apparecchiature elettromedicali salvavita spesso usate h24 da parte di malati cronici e disabili. Sono previste tre fasce di intensità dei consumi – fino a 8 ore al giorno, da 8 a 16 ore al giorno e oltre 16 ore al giorno – e tre fasce di extra-consumo rispetto a un utente tipo (pari a 2700/kW/anno): una minima che va fino a 500 kWh/anno, una media compresa fra 500 e 1200 kWh/anno e una fascia massima di oltre 1200 kWh/anno.
Secondo quanto si legge nell’allegato alla delibera dell’Autorità, che contiene le modifiche introdotte, i valori provvisori calcolati con le tariffe riferite al secondo trimestre 2012, da aggiornare al momento dell’entrata in vigore del provvedimento, prevedono un bonus che, fino a 3 kW residente, varia da 158 a 261 a 379 euro annui a seconda della fascia di consumo. L’ammontare del bonus (da 4,5kW in su) è stimato rispettivamente in 373 euro, 472 euro e 571 euro. Per tutto il 2012, l’ammontare del bonus elettrico per disagio fisico è di circa 155 euro.
Il provvedimento prevede inoltre che il Sistema di Gestione delle Agevolazioni sulle Tariffe Energetiche consenta comunque l’accesso al bonus minimo se esiste una certificazione della ASL che attesti la gravità delle condizioni di salute del cliente e l’utilizzo di almeno una apparecchiatura salvavita. E ritiene opportuno prevedere che, in caso di uso di più apparecchiature della stessa tipologia, per la determinazione del calcolo venga conteggiata unicamente l’apparecchiatura indicata con l’intensità maggiore di utilizzo.
Si tratta di una procedura complessa, come riconosce nella delibera pubblicata ieri online sul sito internet la stessa Autorità per l’energia, che sottolinea la volontà di tutelare le persone che usano apparecchiature elettromedicali h24. Il reperimento dei dati è stato complesso, si legge nella delibera, che spiega: “Dall’analisi dei dati è emerso che le patologie gravi tendono a richiedere l’utilizzo di più apparecchiature ed il numero delle stesse può modificarsi con l’aggravarsi della malattia; la stessa apparecchiatura può avere diversi modelli contraddistinti da potenza “di targa” ed intensità di utilizzo diverse; inoltre, un malato grave può dover utilizzare anche due modelli diversi della stessa apparecchiatura (ad es. fisse e portatili), oltre che differenti apparecchiature; si è rilevato infine che ci sono alcune apparecchiature, prevalentemente di ausilio, che, quando presenti, tendono ad avere consumi costanti”. Inoltre, aggiunge l’Autorità, le apparecchiature medico-terapeutiche individuate dal decreto del 13 gennaio 2011 “presentano prelievi di potenza che, di norma, non superano i 600 W, ma richiedono talvolta un utilizzo per un numero rilevante di ore al giorno o, in alcuni casi, continuativo sulle 24 ore e che il consumo annuo di energia elettrica è correlato alla intensità di utilizzo dell’apparecchiatura, mentre non è possibile trovare correlazioni statisticamente significative basandosi sui dati di potenza di targa delle apparecchiature e consumo annuo”.
La proposta di revisione della compensazione per la maggior spesa sostenuta per la fornitura elettrica connessa all’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche, fatta dall’Autorità, è stata approvata dal Ministero dello Sviluppo economico con comunicazione del 1° agosto. Il meccanismo dunque individua tre fasce di intensità di utilizzo, “un meccanismo di definizione di tre livelli di compensazione a cui il cliente verrà assegnato in base alla sommatoria dei consumi medi associati alle apparecchiature ed alla fascia di utilizzo secondo le informazioni derivanti dall’attestazione della certificazione della ASL, per considerare i maggiori consumi di energia elettrica e prevedere altresì livelli di compensazione differenziati per i clienti con potenza contrattualmente impegnata non superiore a 3 kW e per i clienti con potenza contrattualmente impegnata superiore a 3 kW per considerare il maggior impegno di potenza impegnata”, la garanzia dell’accesso al bonus minimo per gravi condizioni di salute e l’uso di almeno un’apparecchiatura salvavita, nonchè la determinazione della tabella dei consumi medi annui da attribuire a ciascuna apparecchiatura differenziate per le diverse intensità di utilizzo.
L’Autorità sottolinea inoltre la necessità di attuare iniziative di comunicazione per raggiungere le persone che possono avere accesso al bonus per disagio fisico – non tutti sono infatti a conoscenza di questa possibilità.
L’intervento dell’Autorità era stato annunciato un mese fa durante la presentazione di una indagine pilota sulla fuel poverty nelle famiglie afflitte da patologie invalidanti, realizzata da Cittadinanzattiva, che aveva fatto il punto proprio sulla bolletta energetica delle famiglie con malati cronici o disabili. Era emerso che in questi casi la bolletta energetica rappresenta un salasso: i consumi di energia sono quasi il doppio di quelli di una famiglia tipo, perché bisogna alimentare apparecchiature salvavita, mezzi di trasporto e ausili per il sollevamento, riscaldamento e condizionamento delle abitazioni. Nel 2012, stimava l’indagine, la spesa media annua di queste famiglie è stimata in 1152 euro. Rispetto alla spesa di una famiglia tipo, pari a 515 euro, sono 637 euro in più.
a cura di Sabrina Bergamini
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