Autismo, oggi la giornata mondiale: la parola d’ordine è “Inclusione”
La notte scorsa, monumenti e palazzi istituzionali di tutto il mondo si sono colorati di blu: Montecitorio in Italia, l’Empire State Building di New York, il Cristo Redentore di Rio de Janeiro e molti altri. L’occasione è la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo di cui oggi si celebra la 12ema edizione.
Sono circa 600mila le famiglie italiane coinvolte ma i numeri testimoniano un incremento dei casi messi in luce sempre più spesso dall’introduzione di strategie di screening e individuazione precoce che consentono la diagnosi anche di disturbi lievi che in passato non erano individuati.
Le stime parlano di 1 bambino affetto su 56 nati, per un totale di circa 60 milioni di persone colpite nel mondo. Gestire l’autismo comporta diversi problemi, compresi quelli di natura economica: le terapie hanno costi piuttosto elevati che oscillano tra i 1.000 e i 2.000 euro al mese e non tutte le Aziende Sanitarie offrono sostegno e anche quando il servizio è previsto, le liste d’attesa lunghissime non consentono di intervenire precocemente.
Questa condizione si manifesta entro il terzo anno di età. I farmaci specifici contro questo disturbo non esistono, mentre ve ne sono pochi che danno modesti risultati e soltanto per alcune manifestazioni associate all’autismo. La sindrome dello spettro autistico è caratterizzata da deficit nella interazione, nella comunicazione sociale e da comportamenti ripetitivi e interessi ristretti. All’autismo si aggiungono spesso comportamenti problematici, talvolta intollerabili, quali l’aggressività immotivata verso di sé o verso gli altri.
Per medici ed esperti la parola d’ordine è “inclusione”. “Non solo un’inclusione limitata alla scuola ma in tutti i contesti di vita, da quello ludico ricreativo a quello sportivo, per una partecipazione che favorisca il diritto alla normalità”, spiega Maria Nicoletta Aliberti, neuropsichiatra infantile del Gruppo INI-Istituto Neurotraumatologico Italiano.
Ad oggi non esiste una cura ma una diagnosi precoce, interventi riabilitativi specifici e un’educazione strutturata possono potenziare le capacità del bambino, ridurre i comportamenti problematici e migliorare la qualità di vita di quanti sono portatori.
La ricerca sulle cause e sui meccanismi biologici è partita negli ultimi anni e già si intravedono i primi risultati. In alcuni campi si è vicini a scoperte terapeutiche definitive. La ricerca scientifica ha bisogno di studi che devono essere finanziati con ingenti risorse per giungere a una risoluzione. In Italia disponiamo di scienziati di primo livello che hanno bisogno di essere supportati con proventi necessari di cui le Università non dispongono.
Per sostenere la ricerca, la Fondazione Italiana Autismo (FIA) rinnova la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi #sfidAutismo19. Dall’1 al 14 aprile saranno tante le iniziative per porre l’attenzione sull’argomento. A Roma, la Fondazione Policlinico Tor Vergata organizza una giornata ‘Autism Friendly’: anche l’Ospedale si colora di blu e promuove eventi coinvolgendo i ragazzi autistici in attività ricreative, artistiche e sportive.
Nelle piazze i tanti volontari racconteranno il quotidiano, il senso di solitudine, talvolta, di isolamento, che le famiglie di una persona con sindrome dello spettro autistico avvertono.
Con un SMS Solidale al 45589 sarà possibile sfidare l’autismo donando 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari Wind Tre, TIM, Vodafone, PosteMobile, Iliad, Coop Voce, Tiscali. Sarà di 5 euro per le chiamate da rete fissa TWT, Convergenze, PosteMobile e di 5 e 10 euro da rete fissa TIM, Vodafone, Wind Tre, Fastweb e Tiscali.
