La storia infinita delle nomine di Agcom e Privacy è giunta al termine. Oggi la Camera ha eletto Maurizio Decina e Antonio Martusciello, in quota Pd e Pdl, per l’Agcom; Giovanna Bianchi Clerici, candidata da Lega e Pdl, e Antonello Soro, ex capogruppo del Pd alla Camera, per la Privacy. Il Senato ha eletto per l’Agcom Antonio Posteraro, attuale vicesegretario della Camera, e Antonio Preto; per la Privacy Augusta Iannini, capo Ufficio legislativo del Ministero della Giustizia e Licia Califano, Docente di Diritto costituzionale a Urbino.
Maurizio Decina ha ottenuto 163 voti, mentre Antonio Martusciello 148; Alla Privacy Giovanna Bianchi Clerici è stata eletta con 179 voti e Antonello Soro con 167. Montecitorio ha, inoltre, eletto il componente del Consiglio superiore della Giustizia amministrativa: Giuseppe Lauricella che ha ottenuto 322 voti.
Il Senato, invece, ha eletto Antonio Posteraro con 94 voti e Antonio Preto con 91; alla Privacy Augusta Iannini ha ottenuto 107 voti e Licia Califano ne ha ottenuti 97.
Immediate le prime reazioni al voto, sulla scia dell’invocata trasparenza.
Il nostro giudizio sulle scelte relative alla composizione delle Authority è nettamente negativo – dichiara Rosario Trefiletti, Presidente di Federconsumatori – Come al solito a farla da padrona è logica spartitoria dei partiti, e non l’interesse generale del Paese e dei cittadini. Un comportamento inaccettabile che da anni denunciamo. Particolarmente grave per quanto riguarda il compito delicatissimo dell’Agcom, che interviene sul settore della comunicazione, dell’informazione, nonché sul rilevante aspetto della pervasività delle reti e di Internet. Questioni – aggiunge Trefiletti – che non toccano solo interessi economici di enorme portata, ma soprattutto hanno riflessi estremamente rilevanti sulla democrazia stessa. Confidiamo in un ripensamento. Se questi sono i parametri di scelta, c’è da preoccuparsi fortemente per le scelte sulla direzione della RAI TV. Il servizio pubblico ha un’esigenza vitale di un gruppo dirigente assolutamente sganciato dai partiti. La scelta dei componenti si deve basare solo su parametri di carattere etico e professionale”.    
“Nonostante le buone intenzioni, le nomine parlamentari per le Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e per la Privacy sono state ispirate dalla solita spartizione politica – commenta Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC) – Speriamo almeno che i neo-eletti sappiano conquistarsi la considerazione dei consumatori con il loro operato”. “Non mettiamo in dubbio la professionalità degli eletti – afferma Dona – avremmo preferito, però, che i commissari fossero scelti tenendo conto del movimento che in questi giorni si è battuto per la trasparenza ed il rispetto verso i cittadini, in un momento in cui è necessario che gli interessi dei consumatori siano anteposti a logiche di partito”.
“Le nostre richieste di trasparenza sono state anche questa volta eluse. I potenti di turno si sono divisi il bottino (le nomine) e hanno spudoratamente fatto orecchie da mercante imponendo il loro volere. Questa è vera democrazia – commenta con amara ironia Lorenzo Miozzi, presidente del Movimento Consumatori –  Le esigenze di cambiamento e di riforma espresse dai cittadini nelle recenti elezioni non hanno determinato ad oggi l’apertura di nuovi scenari politici e rimane ancora in auge il meccanismo della lottizzazione. Vecchio cliché che nuoce all’Italia già affossata dalla crisi e da una precarietà che si deve soprattutto ad una classe politica che antepone sempre e comunque il proprio bene a quello del Paese”.
Ancora una volta la voracità partitocratica ha avuto prevalenza sui criteri di trasparenza e di competenza – ha commentato Antonio Longo Presidente del Movimento Difesa del Cittadino – In particolare grida vendetta la scelta di un politico puro, con pregressa formazione medica, l’onorevole Antonello Soro al collegio della Privacy contro la cui designazione MDC sta verificando la possibilità di fare ricorso giurisdizionale. Ci dispiace che la candidatura autorevole di Giovanni Valentini all’Agcom non abbia trovato i sostegni sufficienti. Temiamo che ancora una volta l’Autorità diventi ostaggio di Berlusconi e delle sue aziende”.
Intanto Open Media Coalition si appella al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinché non firmi il decreto di nomina alle Authority, decise dal Parlamento nella votazione di oggi. La Coalizione, formata da diversi soggetti che hanno lanciato la petizione sulla trasparenza delle nomine delle Authority, reclama terzietà ed indipendenza per nulla rispettate dal Parlamento. “Non sono stati esaminati i curricula dei candidati, nè si è proceduto all’audizione degli stessi, al fine di valutare comparativamente i requisiti di alta professionalità e competenza – si legge in una nota di Open Media Coalition – Logiche spartitorie e di appartenenza partitica hanno presieduto al rinnovo delle Autorità Indipendenti, fondamentali per la democrazia italiana”. Open Media Coalition intende procedere senza indugio all’impugnazione delle nomine Agcom e Privacy presso i competenti organi giurisdizionali, chiedendo che le designazioni vengano annullate e che si rinnovi l’intero iter procedurale.
 


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