L’Antitrust ha comminato una sanzione complessiva di 100 mila euro alla società Future Show. Il procedimento, avviato a seguito di una segnalazione del Movimento Difesa del Cittadino, ha avuto ad oggetto due distinte pratiche commerciali: le indicazioni fornite dal professionista circa la disponibilità ed i tempi di consegna dei prodotti offerti in vendita on line attraverso il sito www.future-show.it. Ma non solo. Nel mirino dell’Autorità sono finiti anche i comportamenti del professionista conseguenti ai reclami ed alle richieste di rimborso del prezzo inoltrati dai consumatori per la mancata consegna dei prodotti ordinati e regolarmente pagati.In particolare, secondo alcune segnalazioni pervenute all’Autorità a partire dal mese di novembre 2011 e riguardanti acquisti effettuati nel secondo semestre 2011, prodotti indicati come disponibili nel sito www.future-show.it, una volta ordinati, non sarebbero stati consegnati agli acquirenti. A seguito dell’ordine di acquisto e del pagamento del prezzo, i consumatori avrebbero ricevuto una comunicazione via e-mail secondo cui la consegna della merce era prevista entro sette giorni. Le citate indicazioni circa la disponibilità dei prodotti e i tempi di consegna sarebbero state invece integralmente disattese. Inoltre, senza esito sarebbero rimasti anche i solleciti inoltrati dai consumatori per avere indicazioni sui reali tempi di consegna dei prodotti ordinati, nonché le richieste di restituzione del prezzo pagato inviate al professionista dai consumatori stessi a fronte della omessa consegna della merce.
Dalla documentazione allegata alle segnalazioni pervenute, relative ad acquisti effettuati nel secondo semestre 20112 attraverso il sito internet del professionista, emerge che gli acquirenti non hanno mai ricevuto il prodotto scelto e pagato, indicato nel sito del professionista come “disponibile”.
La mail che veniva inviata agli acquirenti era sempre la stessa:  “Gentile (…) la informiamo che lo stato attuale dell’ordine n. (…) è il seguente: è in fase di spedizione. L’arrivo previsto dell’ordine è di circa 6/7 giorni lavorativi (oppure: “Il pagamento è stato contabilizzato in data odierna. Il prodotto sarà evaso entro 5/6 giorni lavorativi”). Nel caso il prodotto non venga ricevuto entro 10/12 giorni lavorativi, la prego di contattarci (…) Nel caso in cui la consegna subisca un ritardo di più di 20 giorni rispetto alla data prevista, comunque avrai la possibilità di annullare l’ordine tramite lettera raccomandata con ricevuta di ritorno. Future-Show si impegnerà a rimborsare al Cliente, entro 30 giorni, le spese sostenute”.
Tuttavia, le succitate indicazioni circa la disponibilità dei prodotti ed i tempi di consegna sono state sempre disattese dal professionista. In particolare, risulta che l’operatore, in risposta ai reclami ricevuti, ha addotto motivi di varia natura per giustificare la mancata consegna della merce nei tempi previsti e, comunque, ha sempre dato indicazioni fuorvianti sia rispetto ai tempi previsti per la consegna dei prodotti ordinati, sia in merito ai tempi ed alle modalità per ottenere l’eventuale rimborso del prezzo a fronte della mancata consegna. Dai documenti agli atti non risulta che il professionista abbia mai operato rimborsi relativi ad omesse consegne.
 Nel bollettino odierno pubblicato dall’Antitrust c’è anche un’altra sanzione, pari a 200 mila euro, comminata alla società EMG che vende i suoi prodotti, oltre che sul proprio sito web, anche su www.marygame.it, www.nanolandia.net e www.bltelefonia.net. Il provvedimento, avviato su segnalazione dell’Aduc, e’ stato formulato, secondo l’Antitrust, perche’ questa azienda ha fornito ai consumatori: a – informazioni non veritiere in merito alla disponibilita’ dei prodotti ed ai tempi di consegna; b – indicazioni non corrette in merito  al contenuto di taluni diritti loro attribuiti dalla normativa vigente; c – nell’aver opposto ostacoli all’esercizio di diritti contrattuali da parte dei consumatori; d – nell’aver prospettato la promozione di azioni legali manifestamente infondate nei confronti dei consumatori insoddisfatti che avevano pubblicato feedback negativi si Internet.


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