Antitrust: avviata istruttoria nei confronti di Eni Plenitude per possibile pratica commerciale scorretta

Antitrust: avviata istruttoria nei confronti di Eni Plenitude per possibile pratica commerciale scorretta (Foto di Colin Behrens da Pixabay)

L’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti di Eni Plenitude S.p.A. Società Benefit per possibile pratica commerciale scorretta.

“Il procedimento – si legge in una nota dell’Autorità – riguarda le modalità adottate dalla società per comunicare il rinnovo delle condizioni economiche di fornitura e la mancata adozione di misure per gestire le comunicazioni non andate a buon fine“.

Eni Plenitude, la vicenda

Nel periodo maggio-settembre 2024 – spiega l’Antitrust – numerosi consumatori hanno segnalato all’Autorità di aver subito il rinnovo delle condizioni economiche di fornitura delle offerte di luce e gas, senza ricevere la preventiva comunicazione da parte della società.

“Eni Plenitude, infatti, nonostante un numero rilevante di comunicazioni inviate non risulti essere andato a buon fine, avrebbe comunque proceduto al rinnovo delle condizioni economiche di fornitura, precludendo agli utenti l’esercizio del diritto di recesso“, spiega ancora l’Autorità.

Ieri, dunque, i funzionari dell’Autorità hanno svolto un’ispezione nelle sedi di Eni Plenitude e della holding Eni S.p.A. con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

Le richieste di UNC e Assoutenti

Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, chiede che si faccia subito chiarezza: “dalle grandi aziende è lecito aspettarsi una comunicazione ipertrasparente nei confronti dei consumatori che tolga ogni dubbio sulla volontà del cliente di rimanere tale. La soddisfazione del consumatore deve guidare ogni scelta”.

“In ogni caso, da tempo abbiamo chiesto al legislatore e ad Arera di togliere il silenzio assenso rispetto a questo tipo di comunicazioni. Troppe le segnalazioni di consumatori letteralmente cascati dalle nuvole a fronte di una variazione unilaterale delle condizioni contrattuali o di un rinnovo delle condizioni economiche che implica un aumento dei prezzi. Visto che le bollette incidono pesantemente sui bilanci di una famiglia, serve un consenso espresso da parte del cliente“, prosegue Dona.

“In alternativa al consenso espresso, per nuovi contratti, per variazioni unilaterali e rinnovi abbiamo chiesto di modificare la regola attuale, secondo la quale basta che la comunicazione sia fornita al cliente finale su supporto durevole e mediante forma scritta. Serve, almeno, la conferma del cliente dell’avvenuta lettura. Ad esempio, per un avviso via App bloccando le altre funzioni dell’App, così come sul sito, nell’area personale dell’utente, con apposito pop-up a pieno schermo che si chiude solo dopo aver confermato la lettura, così come via email con richiesta di conferma sia del recapito che della lettura”, conclude Dona.

Anche Assoutenti è intervenuta nella vicenda: “da tempo abbiamo segnalato alle società di luce e gas le criticità denunciate dai consumatori sul fronte del rinnovo dei contratti, anomalie che non riguardano solo Eni Plenitude, ma coinvolgono diversi operatori – spiega il presidente Gabriele Melluso –. Ora, alla luce della nuova indagine dell’Antitrust, attendiamo da Eni Plenitude una proposta concreta, volta a far ottenere agli utenti il rimborso delle maggiori tariffe applicate a seguito di rinnovi contrattuali scorretti”.

Federconsumatori e Codacons: aprire un tavolo di confronto

Bene per il Codacons “che l’Autorità faccia chiarezza su possibili comportamenti scorretti delle società energetiche sul fronte dei rinnovi dei contratti ai clienti. Il recesso – sottolinea l’associazione – è un diritto dei consumatori che deve essere sempre fatto valere, e per questo rimaniamo in attesa di conoscere l’esito dell’istruttoria aperta dall’Autorità. Se al termine del procedimento saranno riscontrate irregolarità, chiederemo a Eni Plenitude di aprire un tavolo con le associazioni dei consumatori, per studiare le possibili forme di indennizzo in favore dei clienti coinvolti, anche sotto forma di sconti sulle bollette”.

Per Federconsumatori si tratterebbe di” un comportamento inaccettabile, aggravato da alcuni elementi: del fatto che non è la prima volta che denunciamo carenze informative da parte di questa ed altre aziende che operano nel settore, nonché dal momento storico in cui tutto ciò è accaduto, con i prezzi dell’energia alle stelle e nel bel mezzo del caos sopraggiunto con l’abolizione del mercato tutelato”.

“Quanto accaduto non fa altro che confermare la vera e propria giungla di abusi e scorrettezze a cui sono esposti gli utenti nel mercato libero – conclude l’associazione. – Seguiremo con attenzione l’avanzamento di tale istruttoria, per tutelare gli utenti interessati e far sì che i loro diritti siano pienamente riconosciuti. All’azienda chiediamo, sin da ora, di aprire un tavolo di confronto con le Associazioni per chiarire l’accaduto e collaborare per garantire le tutele dovute ed eventuali risarcimenti per quelle negate”.


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