A me quelle scarpe. Saldi invernali, si parte
Parte la caccia allo sconto d’inverno. Torna l’appuntamento con i saldi invernali, attesi dai consumatori soprattutto per acquisti di abbigliamento, calzature e articoli per la casa. Le previsioni di spesa dicono che il budget messo a disposizione per le vendite scontate di stagione sarà di 150 euro a persona (Confesercenti) e di circa 330 euro a famiglia (Confcommercio). I cartellini dei prezzi prevedono sconti iniziali già del 30 e 40%.
A partire per prima con il saldi invernali di quest’anno è stata la Basilicata ieri; segue oggi la Valle d’Aosta; tutte le altre regioni lanceranno le vendite di fine stagione venerdì 5 gennaio, a esclusione della Sicilia che inizierà sabato 6 gennaio. Secondo i dati diffusi da Confesercenti, sarà particolarmente elevata l’adesione di negozianti e consumatori: a partecipare alle prossime vendite di fine stagione saranno infatti circa 280mila attività commerciali, inclusa praticamente la totalità dei negozi di moda e di tessili, che praticheranno subito sconti del 30-40%. “Interesse top anche tra i clienti: circa un italiano su due (il 47%) ha già deciso che approfitterà dell’occasione per fare almeno un acquisto, valutando di investire, mediamente, 150 euro a persona”: questo quanto rileva l’indagine sui saldi invernali condotta da Confesercenti in collaborazione con SWG su un campione di 600 commercianti e 1.500 consumatori.
“Quest’anno gli sconti di partenza saranno più alti della media, ed i saldi invernali somiglieranno un black friday ‘sotto casa’, solo più accessibile e di maggiore durata”, spiega Roberto Manzoni, Presidente di Fismo Confesercenti. I negozi offriranno da subito sconti abbastanza consistenti – il 56% partirà col 30%, il resto offrirà anche il 40% e il 50% in meno sul prezzo del cartellino. C’è interesse fra i consumatori: il 47% ha già deciso di partecipare ai saldi, mentre un altro 41% valuterà le occasioni di risparmio prima di decidere se acquistare o meno. L’aumento di interesse dei consumatori nei confronti dei saldi viene confermato dalle intenzioni di spesa: chi ha già deciso di acquistare prevede in media un budget di 150 euro a persona, e l’86% si dice pronto a spendere come o più dello scorso anno. Ma cosa compreranno in saldo gli italiani? Soprattutto calzature: le scarpe sono l’acquisto in saldo su cui si orienta il 28% dei consumatori, seguito dai prodotti di maglieria, preferenza per il 22% di chi partecipa ai saldi, e dai pantaloni (14%). Alto l’interesse anche per i prodotti tessili e moda per la casa (9%) e per i capispalla, come giubbotti e giacconi, ricercati dal 7% dei consumatori.
I saldi muoveranno in tutto 5,2 miliardi di euro, con un budget di spesa a persona di circa 143 euro e una spesa media pari a 331 euro a famiglia per capi d’abbigliamento, accessori e calzature: queste le stime diffuse da Confcommercio. Per Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vicepresidente di Confcommercio, “dopo un Natale ancora sospeso tra una crisi che sembra volgere al termine ed una ripresa ancora debole almeno nel fashion retail, la buona notizia è l’incremento di due punti della fiducia dei consumatori, tornato ai livelli del gennaio 2016. Un ingrediente, questo, imprescindibile, oltre al potere di acquisto degli Italiani, per sostenere i consumi in questo periodo dei saldi di fine stagione, che per meteo e calendario è appena iniziata”.
Confcommercio ricorda per l’occasione alcuni principi di base per fare acquisti informati in tempo di saldi.
1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione.
4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.