L’anno scolastica è iniziato in quasi tutta Italia, ma la polemica sul concorso docenti non si arresta. E il Codacons scende in campo lanciando un ricorso collettivo contro il Miur, da intraprendere al Tar Lazio, in favore di tutti i docenti residenti in Lombardia che non sono stati ammessi alle prove orali. 

L’iniziativa ha lo scopo di ottenere l’annullamento previa sospensiva dell’efficacia delle graduatorie di merito e dei giudizi negativi di mancata ammissione alla prova orale e l’ammissione con riserva dei ricorrenti alle successive fasi concorsuali, anche alla luce dell’orientamento già espresso dal Tar del Lazio in tema.

Il Codacons teme che il concorso, da fiore all’occhiello della “Buona scuola” possa trasformarsi in un’ennesima beffa a danno di chi coltiva la legittima ambizione di essere immesso in ruolo. L’esito delle prove scritte finora corrette, infatti, sta causando più polemiche perfino dei requisiti di accesso previsti dal bando stesso. A far discutere l‘estrema lentezza delle commissioni, che dal 28 aprile ad oggi avrebbero corretto circa 70mila prove, e il preoccupante esito di tali correzioni: secondo fonti di stampa oltre la metà dei candidati non sarebbe stata ammessa agli orali.

“Il ricorso – spiega il Codacons – è diretto a contestare l’articolazione delle prove concorsuali, i criteri stabiliti per la loro elaborazione e valutazione, nonché le modalità di svolgimento delle prove stesse”. Tutti i docenti della Lombardia bocciati alle prove scritte possono ottenere informazioni e partecipare all’azione collettiva attraverso il sito www.codacons.it


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