MDC: App gratis? Solo per prova, poi si paga quasi 90 euro a settimana
L’App è gratis finchè non si inizia a pagare. O meglio: l’app è gratuita, o free, solo per un breve periodo di prova, ma alla scadenza può arrivare a costare quasi 90 euro a settimana. La denuncia viene dal Movimento Difesa del Cittadino e riguarda in particolare una app chiamata “Mobile protection: Clean & Security VPN”, entrata nella top ten delle App più redditizie in grado di generare fino ad 80mila dollari al mese.
L’associazione spiega che questa applicazione si caratterizza per una descrizione approssimativa del servizio. Spiega MDC: “Tale App propone inoltre per la funzione non meglio identificata “secure Internet” un’opzione “FREE TRIAL” che mostra solo tra le righe della licenza d’uso, e al momento della conferma, il costo di 99,00 dollari per un abbonamento, che si rinnova in automatico ogni 7 giorni. In questo modo allo sviluppatore è bastato accalappiare gli errori di appena 200 utenti per incassare 80mila dollari al mese. Un valore complessivo di 960mila dollari l’anno. Il segreto? Si sfrutta il nuovo sistema di advertising introdotto nel search di App Store: tramite le inserzioni e la visibilità acquistata sfruttando le keyword più importanti, gli sviluppatori di queste App avvicinano gli utenti meno esperti e ottengono i clic “free trial” a pagamento”.
“In Italia dopo una indagine dell’Antitrust su ITunes, Google, Gameloft e Amazon, i titolari degli store online si sono visti approvare, nell’ormai lontano 2015, una serie di impegni – dice Francesco Luongo, presidente nazionale del Movimento Difesa del Cittadino – In particolare, hanno sostituito termini quali “Gratis” e “Free” con espressioni tali da rendere chiaro ai consumatori che un’App scaricabile gratuitamente può comportare la necessità di effettuare successivi pagamenti per una sua piena utilizzazione. Gli stessi operatori hanno proposto, inoltre, misure volte a consentire ai consumatori un controllo più efficace e consapevole sugli strumenti di pagamento associati al dispositivo, in modo da impedire acquisti non voluti”. Per l’associazione “non basta aver eliminato la parola “Gratis” dagli App store, ma è necessario attivare procedure di verifica costanti su quali applicazioni gli sviluppatori mettono on line e con quali descrizioni, altrimenti i casi come quello denunciato saranno all’ordine del giorno visto che una quota degli incassi finisce proprio ai venditori”.
In genere le associazioni dei consumatori ed utenti hanno lasciato passare e tuttora lasciano passare l’andazzo ed il grave imbroglio fatto da molte società telefoniche, telematiche, ecc. in base al quale io ti appioppo un servizio a pagamento e poi se te ne accorgi puoi con molte difficoltà annullarlo e spesso devi pure pagare l’annullamento; oppure ti offro un servizio che sembra gratis e poi ti trovi a dover pagare una somma anche consistente e via di questo passo.
Io personalmente ho sempre contestato e combattuto questo illecito ed indegno andazzo perchè tutto può essere fatto ma sempre nel rispetto della legge e dei
consumatori ma devo dire che le associazioni dei consumatori, e non capisco perchè, sono state spesso molto deboli ed accondiscendenti. MOLTO MALE!