La banda larga cresce, ma non in Italia, dove aumenta il divario tra Nord e Sud del Paese e tra aree urbane e aree rurali. Eppure, con la crisi, scommettere sull’innovazione e colmare i ritardi sull’Agenda digitale porterebbe vantaggi immediati a imprese e cittadini, liberando subito risorse per 35 miliardi di euro. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in occasione dell’Italian Digital Agenda Forum, promosso da Confindustria digitale oggi a Roma.
Anche il commissiario europeo per l’Agenda Digitale, Neelie Kroes, nel suo intervento ha detto che “puntare sulla banda larga puo’ aumentare la crescita del Pil dell’1-1,5%” ma nel nostro Paese l’accesso alla rete è ancora regno di pochi, mentre si allarga il “digital divide”. Secondo l’ultimo rapporto della Commissione Onu, infatti, il Belpaese resta sempre nelle retrovie della classifica mondiale: nel 2012 la percentuale di persone che usavano Internet era del 58 per cento, che corrisponde al 57esimo posto in “graduatoria”.
Non basta: nelle aree rurali soltanto il 17 per cento degli abitanti può contare su una connessione costante e di qualità, contro l’89 per cento delle aree urbane –sottolinea la Cia-. Oggi le aziende agricole “informatizzate” sono circa 61mila (il 3,8 per cento del totale), ma con un gigantesco gap territoriale: la quota raggiunge i livelli massimi nel Nord-Ovest (10,9 per cento) e nel Nord-Est (8,1 per cento), mentre tocca valori minimi nelle Isole (2 per cento) e nel Sud (1,3 per cento).
Ma l’obiettivo di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva passa ovviamente dal finanziamento ai servizi e alle infrastrutture Internet ad alta velocità e a un loro accesso diffuso a prezzi abbordabili -continua la Cia-. Per questo c’è bisogno di colmare il grave ritardo accumulato finora dal governo nell’adozione dei provvedimenti attuativi per la concreta implementazione dell’Agenda digitale nazionale. In questo senso speriamo che le parole di oggi del premier Letta segnino l’inizio di un cambio di passo.
D’altra parte, non si può dimenticare che oggi la burocrazia fa perdere qualcosa come 4.500 euro a cittadino -ricorda la Cia-. Soltanto all’agricoltura costa oltre 4 miliardi l’anno, di cui più di un miliardo addebitabile ai ritardi, ai disservizi e alle inefficienze della Pubblica amministrazione. Ecco perché lo snellimento e la riduzione delle procedure e degli oneri burocratici, la semplificazione telematica, rappresentano un’esigenza fondamentale: sia per ridare slancio alle imprese che per migliorare il rapporto tra cittadini e Pubblica amministrazione. Provvedimenti come la casella elettronica del cittadino, la fatturazione elettronica, i pagamenti e l’accesso alle pratiche online sono necessari per consentire finalmente un risparmio di costi, di tempo e di carta.
Ma una vera banda larga a disposizione dei cittadini e delle imprese -conclude la Cia- porta anche altri vantaggi: aumenta le opportunità sociali ed economiche consentendo nuove possibilità di business, che a loro volta possono generare nuovi posti di lavoro, in un periodo in cui la disoccupazione giovanile è stabilmente sopra il 38 per cento; aumenta la produttività delle aziende riducendo i costi e favorendo la nascita di nuove start-up; permette allo Stivale di aumentare l’attrazione degli investimenti esteri. D’altra parte, si stima che ogni euro di investimento nel settore delle Tlc generi un incremento sul Pil nazionale pari a 1,45 euro.
Nel colloquio, il Vice Ministro Catricalà ha rinnovato l’impegno dell’Italia per il raggiungimento degli obbiettivi perseguiti dalla regolamentazione proposta dalla Commissione europea in tema di mercato unico digitale, ribadendo il pieno sostegno all’iniziativa che il Governo Italiano sosterrà durante il prossimo Consiglio Europeo sull’innovazione tecnologica.
“Dobbiamo metterci presto nelle condizioni di sfruttare al meglio le possibilità offerte dalla presidenza italiana dell’Ue nel secondo semestre del 2014 per dare una spinta di rinnovamento al sistema delle telecomunicazioni. Raggiungere gli obbiettivi dell’agenda digitale europea porta un grande incremento in termini di sviluppo e occupazione anche in Italia. Ecco perché questa deve essere una delle priorità del nostro Governo” ha, invece, affermato il vice ministro Antonio Catricalà che ha incontrato il commissario Kroes che ha sottolineato, da parte sua, il grande impegno del governo italiano nell’attuare l’agenda digitale e a tale scopo l’importanza degli strumenti e dei fondi che l’Ue mette a disposizione degli Stati membri, un’opportunità che l’Italia non può mancare. “L’Italia- si è augurata la Vicepresidente Kroes- deve dimostrare lo stesso spirito che aveva dimostrato nell’artigianato e riconoscere lo stesso potenziale nell’agenda digitale”.


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