“Era necessario che fosse truffato persino il Presidente della Repubblica per comprendere la gravità della truffa realizzata da Italia Programmi e che ancora colpisce migliaia di consumatori?” E’ quanto si chiede Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC), commentando la situazione paradossale di un sito che, nonostante la multa di 1 milione e mezzo di euro inflitta un anno fa dall’Antitrust, è rimasto attivo, fino a mandare un sollecito di pagamento a Giorgio Napolitano. “Ai nostri sportelli – aggiunge l’avvocato Dona – arrivano quotidianamente richieste di aiuto di utenti del web che, pensando di scaricare un software gratuito, hanno invece attivato un abbonamento da 96 euro all’anno. Non solo: nell’ultimo periodo, la società ha intrapreso una comunicazione ancora più aggressiva minacciando i consumatori di rivolgersi ad un fantomatico Tribunale regionale giudiziario per ottenere la quota richiesta. Per questo motivo, la nostra associazione ha recentemente segnalato all’AGCM le nuove pretese intimidatorie della società”.
La storia di Italia Programmi – precisa Dona –  deve far riflettere su come non si riesca ad arginare le frodi diffuse in rete”.  Il Segretario generale dell’UNC ricorda che “chi è caduto nella trappola non deve pagare,  nonostante i continui solleciti”; inoltre, per recedere dal contratto consigliamo di inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno alla sede: Estesa Limited Global Gateway 2478 Rue De La Perle Providence, Mahe (Republic of Seychelles). Sul sito dell’UNC è disponibile un dossier con i consigli per gestire questa situazione.


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