Beauty contest, si cambia. Approvato ieri ddl su delega fiscale
Beauty contest, si cambia. Ieri l Consiglio dei Ministri ha dato via libera all’annullamento della procedura, il famoso “concorso di bellezza”, che prevedeva l’assegnazione gratuita delle frequenze televisive, che ora dovranno essere acquistate con un’asta. E oggi è stato dichiarato ammissibile l’emendamento del governo al dl fiscale, all’esame della Commissione Finanze della Camera, che appunto azzera il beauty contest sulle frequenze televisive e prevede che queste saranno “assegnate mediante pubblica gara indetta entro 120 giorni dall’entrata in vigore del presente articolo”. La Commissione Finanze ha quindi approvato il decreto fiscale, che passerà all’esame di Montecitorio.
L’emendamento scaturisce dal Consiglio dei Ministri di ieri, che “ha approvato – informa la nota ufficiale di Palazzo Chigi – il disegno di legge sulla delega fiscale per dare maggiore certezza al sistema tributario, migliorare i rapporti con i contribuenti e proseguire nel contrasto all’evasione fiscale. Il Consiglio ha poi approvato la presentazione di un emendamento parlamentare contenente le misure per l’annullamento della procedura di gara – nota come beauty contest – per l’uso efficiente e la valorizzazione economica dello spettro radio”.
Nella stessa riunione, sono stati approvati due provvedimenti: le sanzioni a carico dei datori di lavoro che impiegano cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare e le misure di promozione del turismo e dell’internazionalizzazione delle imprese, attraverso la riorganizzazione dell’ENIT e la disciplina dell’Agenzia per la promozione all’estero delle nostre imprese.
L’emendamento al decreto di semplificazione fiscale prevede “l’annullamento della procedura di gara – nota come beauty contest – per l’assegnazione gratuita delle frequenze derivanti dal cosiddetto “dividendo digitale”. Una decisione, spiega Palazzo Chigi, con cui il Governo “intende valorizzare economicamente una risorsa preziosa quale quella delle frequenze, puntando inoltre al consolidamento dell’industria televisiva e allo sviluppo del comparto TLC. Si pongono così anche le basi per la chiusura della procedura di infrazione comunitaria da tempo aperta contro l’Italia e si creano le condizioni per aumentare ulteriormente il pluralismo, la trasparenza e l’apertura del mercato”.
I singoli lotti messi a gara saranno composti da reti di più frequenze, modulabili per macroaree di diffusione. Alcune di queste frequenze, posizionate sopra la banda 700, saranno assegnate per un periodo di tempo più limitato in quanto potranno essere destinate a servizi diversi da quelli televisivi e dunque riassegnate, tramite ulteriori aste, a operatori di TLC. I lotti di frequenze saranno assegnati tramite aste a titolo oneroso. Il bando della prima asta sarà emanato dal Ministero dello sviluppo economico entro i prossimi 120 giorni e sarà basato su regole stilate dall’Agcom, sentiti i competenti uffici della Commissione europea.
Nella riunione di ieri il CdM ha inoltre approvato il disegno di legge sulla delega fiscale. Nel provvedimento ci sono la revisione del catasto dei fabbricati e una revisione della tassazione. Un punto importante, spiega Palazzo Chigi, “è quello di dare maggior certezza al sistema tributario e migliorare i rapporti con i contribuenti. A questo si aggiunge la volontà di proseguire nel contrasto all’evasione e all’elusione e nel riordino dei fenomeni di erosione fiscale. Sul fronte dell’equità, un contributo sarà assicurato dalla riforma del catasto dei fabbricati, mentre su quello della crescita emerge la fiscalità ambientale”.