Agenda digitale e sovranità nazionale: sono i punti su cui il direttore di Key4Biz Raffaele Barberio chiede al Premier Matteo Renzi di definire una strategia. Tra il successo elettorale e l’avvio del semestre di Presidenza italiana della UE, che partirà il 1° luglio, l’Italia può davvero fare la differenza. E nella lettera aperta al Premier Renzi ci sono una serie di suggerimenti per far sì che il nostro Paese non diventi l’anello debole dell’Europa e riesca finalmente a sviluppare un’economia digitale.
Sull’Agenzia per l’Italia digitale, costituita a giugno 2012, Barberio è netto: i progetti avviati fin’ora, ovvero l’identità e l’anagrafe digitale e la fatturazione elettronica, sono importanti, ma carenti, perché ispirati ancora una volta ad un approccio fondato su soluzioni verticali chiuse in singole applicazioni. “La modernizzazione digitale non può essere la somma algebrica di singole operazioni, quand’anche singolarmente di successo (come ci auguriamo che siano) – si legge nella lettera – Occorrono strategie nazionali, che guardino ai servizi essenziali della PA e che peschino anche tra quanto non espressamente richiamato dalla Digital Agenda europea, ma che è ormai patrimonio delle operazioni quotidiane: dal cloud e i datacenter all’internet delle cose, fino alla stampa 3D e all’impetuoso affermarsi dei droni”.
Rispetto alla PA, la prima cosa da fare è obbligare le varie amministrazioni ad accettare i pagamenti online da parte dei cittadini: una cosa semplice che non si attua con la scusa del digital divide (ormai superato). In questo caso i nemici sono spesso i dipendenti stessi, ostili alle novità della trasformazione digitale.
Ma c’è un nemico più grande: la criminalità organizzata, che si nutre sottraendo risorse dal sistema degli appalti pubblici. Una penetrazione del digitale avrebbe l’effetto di ottimizzare la spesa e migliorare la qualità dei servizi. Quindi sarebbe un male per loro!
Poi ci sono le grandi multinazionali che continuano a fare affari straordinari in assenza di politiche e strategie nazionali sull’Italia digitale.
Insomma l’Italia deve sfruttare la sua occasione della presidenza europea per scegliere una volta per tutte il modello di economia digitale da sviluppare: un’economia coniugata con gli interessi europei e non con la strategia americana che punta all’affermazione della sola economia digitale americana sul resto dei mercati. “Caro Presidente Renzi non vorremmo che questo accadesse”.
Dobbiamo andare avanti nel processo di modernizzazione digitale del Paese definendo una strategia nazionale italiana (su cloud, datacenter, protezione dei dati dei cittadini italiani, per citare alcune delle priorità), che abbia a cuore la sovranità nazionale, la sicurezza dei cittadini e della nazione, lo sviluppo dell’economia nazionale in chiave definitivamente digitale, ovvero in chiave di “economia digitale del nostro Paese” sulla strada del Single Market europeo.


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