“Non si cerchino artifici per ribaltare sui consumatori la crisi di un mercato delle TLC ormai saturo in cui la concentrazione nelle TLC ed il duopolio nelle Pay-tv e gli abusi restano una costante, soprattutto per servizi non richiesti del mobile”. Questo il primo commento di Francesco Luongo, Vicepresidente del Movimento Difesa del Cittadino, alla relazione dell’AGCOM presentata oggi dal Presidente Angelo Cardani.
L’Associazione dei consumatori stigmatizza l’incremento dell’attivazione di servizi non richiesti di oltre il 10% rispetto alla precedente relazione, registrato da Cardani attraverso  messaggi non richiesti che veicolano servizi informativi (news, meteo, traffico, etc.) e servizi a sovrapprezzo in abbonamento quali fornitura di loghi e suonerie attivati in maniera non consapevole dai clienti spesso minori. E’ urgente approvare quanto prima una nuova delibera sui contratti a distanza che tenga conto della nuova Direttiva UE 83/11 come già richiesto a gran voce dalle associazioni dei consumatori e dall’Antitrust.
Non va bene, secondo MDC, la linea morbida che sembra aver adottato l’Autorità con il nuovo Collegio, linea morbida peraltro testimoniata dall’importo irrisorio delle sanzioni pari a soli 2.527.567 euro in oltre un anno, e richiede un nuovo enforcement sugli operatori in modo da stroncare queste vere e proprie truffe ai danni degli utenti ed una maggiore collaborazione con l’Antitrust affinché le sanzioni siano concrete senza offrire scappatoie a chi si macchia di abusi.
Anche nelle pay-tv la situazione non migliora vista la persistenza di reclami tra cui il  disconoscimento di addebiti in fattura (per servizi non fruiti per inadempimento del gestore, servizi non richiesti, promozioni non applicate, condizioni di offerta differenti da quelle sottoscritte).
I ricavi delle TLC  sono scesi del 6,4% rispetto al 2011, anche alla luce della insostenibilità per un sempre maggior numero di famiglie dei costi del telefono fisso e relativo canone, aumentato nel 2013, che infatti cede il 7,5% di traffico. Aumenta invece il mobile  del 6% i cui ricavi tuttavia scendono del 7,1% grazie anche alla riduzione delle tariffe di terminazione finora troppo alte in Italia.
Quanto allo scorporo della rete dall’incumbent potrebbe servire ad aumentare il tasso di concorrenza nel fisso dove Telecom copre il 61,2% del mercato ma su questa tematica l’AGCOM avrebbe il dovere di coinvolgere gli utenti per evitare un temuto aumento dei costi e valutare le conseguenze per i cittadini di una operazione avvolta ancora dall’incertezza.
E proprio su questi argomenti in cui c’è la necessità di massima trasparenza nei confronti dei cittadini visto anche l’utilizzo dei soldi della Cassa Depositi e Prestiti,  MDC chiede si parta con un reale coinvolgimento delle Associazioni dei consumatori, che allo stato è molto occasionale rispetto a quanto avveniva con il passato Collegio.


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