Agcom, lascia Decina. In arrivo il regolamento sul diritto d’autore
Agcom di nuovo in subbuglio. E’ di qualche giorno fa la decisione del commissario Maurizio Decina di rassegnare le sue dimissioni per ‘gravi motivi personali’. Adesso tocca alla Presidenza del Consiglio procedere alla nomina di un nuovo commissario: da più parti l’auspicio che questa avvenga nel rispetto delle regole della trasparenza e senza pensare unicamente alla, seppur necessaria, spartizione partitica. Tra l’altro, le dimissioni di Decina giungono in un momento in cui l’Autorità è impegnata su più fronti: assegnazione delle frequenze, scorporo della Rete Telecom, nuova disciplina sul diritto d’autore online e, probabilmente molto presto, par condicio elettorale. In particolare, per novembre è prevista l’approvazione definitiva del regolamento sul diritto d’autore.
Lo schema di regolamento approvato dal Consiglio dell’Autorità a luglio scorso prevede, tra l’altro, il procedimento solo su istanza del soggetto legittimato, e non d’ufficio, tempi del procedimento ridotti a 10 giorni, a fronte dei 45 ordinari e, in caso di violazione accertata del diritto d’autore, emanazione di un ordine rivolto agli Internet Service Provider di far cessare la violazione stessa. Dal 25 luglio lo schema è sottoposto a consultazione pubblica che si concluderà a giorni, il 25 settembre, dopodiché l’Agcom trarrà le conclusioni e poi proporrà la versione finale del provvedimento per il quale si prevede già la data di entrata in vigore: 3 febbraio 2014.
Le vere ragioni delle dimissioni di Dècina, uomo di fiducia del PD, non saranno mai rese note, ma certo è che sono giunte nel momento politico in cui i partiti di maggioranza sono alla resa dei conti e cominciano a pensare di rimettere sul tavolo della spartizione del potere le posizioni di sottogoverno più importanti per ristabilire i nuovi rapporti di forza scaturiti dalle ultime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013. Ad esempio, la presidenza di Angelo Cardani, uomo di fiducia di Monti quando era capo del governo, potrebbe essere reclamata dal PD. In tal caso, le dimissioni di Dècina arrivano come il cacio sui maccheroni per aggiornare il manuale Cencelli secondo il quale l’UDC è prevedibile che perda il suo consigliere (Francesco Posteraro) a favore del Movimento 5 Stelle come forza politica emergente non rappresentata in AGCOM. Se tale ipotesi verrà confermata ne vedremo delle belle in AGCOM dove a rischio di ribaltamento sono la Direzione Servizi Media e la Direzione Reti e Servizi di Comunicazione. Ma è questa l’Autorità indipendente di cui la politica si lava tanto la bocca?