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Il mattone un tempo era considerato un investimento sicuro, non esposto all’oscillamento dei mercati. La crisi che ha messo in ginocchio il pianeta e che tutt’oggi è causa di un congestionamento del sistema, ha mostrato una nuova realtà. Il mercato edile si è fermato e, con esso, ha segnato un blocco anche quello dei crediti finalizzato all’acquisto di beni immobili. La possibilità di confrontare i mutui attraverso la rete ha fatto sì che i cittadini potessero affrontare con maggior consapevolezza la problematica, informarsi, sentirsi incoraggiati ad investire. Il servizio di comparazioni online ha acquisito un seguito crescente a cui, però, non è corrisposta una crescita del settori a esso correlati.
Il 2012 è stato l’anno del crollo del mercato dei mutui casa. C’è stata infatti una forte contrazione delle nuove erogazioni, e le prospettive per la prima parte di quest’anno sono allo stesso modo tutt’altro che rosee anche a causa del persistere dello scenario recessivo. Se le famiglie non riusciranno ad accedere al credito per comprare la casa, immancabilmente lo stallo si ripercuoterà sul settore delle costruzioni, già sotto stress da diversi anni. Questo almeno stando ad un Rapporto dell’Ance, Associazione Nazionale Costruttori Edili, da cui è emerso in particolare come in Italia negli ultimi sei anni ci sia stato un dimezzamento degli investimenti in nuove abitazioni. Per uscire presto e bene dalla crisi economica è necessario, secondo l’Ance, rilanciare i prestiti on line e tradizionali per l’acquisto della casa.
Per questo motivo, l’Associazione è tornata a chiedere al Governo (che verrà) un piano strutturale per la ripresa del settore che valorizzi il bene casa, a partire da interventi di riqualificazione urbana, fino agli investimenti in edilizia sostenibile, passando per la revisione dell’imposizione fiscale sugli immobili. L’Ance chiede infatti che l’imposta municipale propria (Imu) venga rivista, e che il sistema bancario torni a fare pienamente il suo mestiere concedendo credito alle famiglie ed alle imprese.
A tal fine, nell’ottica della gestione e della condivisione dei rischi, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili caldeggia l’intervento di investitori istituzionali qualificati che, insieme a società pubbliche come la Cassa Depositi e Prestiti, si mettano d’accordo con il sistema bancario per il collocamento di obbligazioni a lungo termine le cui risorse poi vadano a finanziare esclusivamente le operazioni di prestito e di mutuo per le famiglie e le imprese. In questo modo si andrebbe a dare una forte spinta al mercato delle ristrutturazioni edilizie e delle costruzioni di abitazioni ad elevata efficienza energetica su tutto il territorio nazionale.
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