Osservatorio, cellulari: i costi “occulti” degli sms
Non bisogna vergognarsi se non si possiede un cellulare di ultimissima generazione, anzi. Se funziona e siamo contenti di quello che ci permette di fare, non cambiandolo agiamo anche in modo rispettoso nei confronti dell’ambiente. Ma per un utilizzo ottimale è importante, qualsiasi tipo di telefono si abbia, mettere le tariffe cellulari a confronto, perché ognuno ha le sue necessità ma tutti vogliono usufruire di costi vantaggiosi.
Capita a volte, scrivendo un SMS, di superare il numero di caratteri a disposizione dopo aver inserito lettere accentate o caratteri speciali; questo provoca il raddoppiamento del costo del messaggio senza che l’utente se ne renda conto. A lanciare l’allarme è il Corriere della Sera: dietro i sistemi di scrittura di SMS di alcuni cellulari possono nascondersi delle insidie per i consumatori. L’impiego di lettere accentate o di caratteri speciali nella scrittura di SMS può diminuire il numero di caratteri a disposizione, da 160 a 70, provocando quindi l’invio di più di un messaggio e il conseguente innalzamento dei costi, senza che il consumatore se ne sia reso conto.
Marco Calvo, amministratore della società E-text, ha fornito una spiegazione tecnica della situazione: di fronte a caratteri speciali il cellulare attinge a un vocabolario speciale che comporta una codifica più pesante e una diminuzione dei caratteri disponibili. In alcuni dispositivi, quali il Samsung Galaxy, i messaggi che hanno superato la soglia per esser considerati di testo vengono immediatamente convertiti in MMS; altri dispositivi, quali l’iPhone, si limitano semplicemente a ridurre il numero dei caratteri a disposizione.
Al di là di questi piccoli inconvenienti, resta comunque vero il fatto che il costo oggi previsto per gli SMS è fin troppo elevato, considerando che il peso di un messaggio si aggira intorno ai 140 byte. Se per esempio si considera un costo medio di 12 centesimi per SMS, ciò significa pagare 850 euro per ogni megabyte inviato. Nel caso assurdo in cui si volesse spedire via cellulare un film da due gigabyte, l’utente si troverebbe a pagare oltre un milione e mezzo di euro a fronte di un valore reale di pochi centesimi.
A mettere in crisi il mondo degli SMS sono intervenute ultimamente molte applicazioni di instant e social messaging, che sfruttano il traffico dati del dispositivo. Quelle che hanno riscontrato maggior successo sono WhatsApp e Viber. Una novità invece targata iPhone è quella di iMessage, che offre un servizio di messaggistica gratuita a tutti i possessori di un Apple che comunicano fra di loro.
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Siamo sempre in mano a dei ladri………
E’vero…………………..Italia ladrona!