I consumatori sono critici. L’ultima “puntata” sulla fatturazione a 28 giorni, sulle multe inflitte dall’Agcom e sui ricorsi fatti dalle società telefoniche racconta di un nuovo passaggio giudiziario. Per il Tar del Lazio va infatti rideterminata la maximulta da 1.160.000 euro inflitta dall’Agcom a Vodafone Italia per non aver adottato una cadenza mensile di fatturazione delle offerte di telefonia fissa. A darne notizia sono l’Unione Nazionale Consumatori e il Codacons, fortemente critici nei confronti degli sviluppi di una vicenda evidentemente non ancora conclusa.

“Ennesimo rinvio tecnico. Siamo alle solite questioni di lana caprina – commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Insomma, cose da azzeccagarbugli utilizzate dalle compagnie telefoniche per arrampicarsi sugli specchi e rinviare le sanzioni ed il rimborso agli utenti”.

La decisione, prosegue il Codacons, “getta caos sulla vicenda delle bollette a 28 giorni”. Così l’associazione commenta la sentenza che ordina di rideterminare la maximulta inflitta dall’Agcom a Vodafone per aver adottato una cadenza di rinnovo e una periodicità di fatturazione delle offerte di telefonia fissa di 28 giorni. “Per gli utenti della telefonia non c’è pace, mentre milioni di italiani attendono da mesi i rimborsi cui hanno diritto per aver subito le illegittime bollette a 28 giorni che hanno prodotto un illecito rincaro delle tariffe – commenta il Codacons – Attendiamo ora che l’Agcom ridetermini al più presto la doverosa multa nei confronti di Vodafone, e vigileremo sui comportamenti delle compagnie telefoniche affinché i diritti dei consumatori contro pratiche scorrette e rincari ingiustificati delle tariffe siano adeguatamente tutelati”.


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