Fatturazione a 28 giorni: legittima per gli operatori telefonici, da bocciare per i Consumatori. Continua la battaglia su un’azione che ha portato le più importanti società di tlc ad adottare la tredicesima mensilità, con aggravio di spesa di oltre l’8% per gli utenti, che stanno pagando di più e che hanno poche armi a disposizione per difendersi. Se poi le aziende di tlc saranno multate, comunque l’importo sarà di molto inferiore al fatturato che si stanno dividendo. Per Asstel, che ribadisce la disponibilità al dialogo con le istituzioni, la fatturazione a 28 giorni è legittima.

Secondo l’associazione di categoria che rappresenta le imprese di tlc fissa e mobile, gli operatori telefonici che propongono un periodo di fatturazione a 28 giorni hanno adottato comportamenti legittimi in quanto la tariffazione è “a tutti gli effetti una componente dell’offerta commerciale”. Asstel sostiene che tutti gli operatori “sono sempre stati e sono disponibili al dialogo con le istituzioni, purché si rispettino i principi della libera concorrenza”. Fra i principi della libera concorrenza, prosegue la sigla, “è fondamentale quello della libertà di determinare le condizioni di offerta dei servizi. Va salvaguardato il modello liberalizzato che ha caratterizzato il mercato della telefonia negli ultimi venti anni, con notevoli benefici per il Paese in termini di costante diminuzione dei prezzi dal 2010, consistenti investimenti dell’ordine di circa 6,5 miliardi di euro l’anno, servizi innovativi in continua crescita quantitativa e qualitativa”. Per Asstel dunque “intervenire con un obbligo legislativo sui prezzi” porterebbe “in un quadro normativo di dubbia compatibilità con quello europeo”.

Si tratta di una presa di posizione che non è condivisa dall’Unione Nazionale Consumatori. Sostiene il presidente UNC Massimiliano Dona: “La fattura a 28 giorni è illegittima anche solo per il fatto che è una violazione di una delibera vigente dell’Authority delle Comunicazioni, la 121/17/CONS, mai sospesa da alcun Tar. E’ vergognoso che le compagnie telefoniche possano proseguire imperterrite a fare come gli pare, come se fossimo nella giungla, approfittando del fatto che la sanzione in arrivo sarà con tutta probabilità, per quanto pari al massimo consentito, un decimo rispetto a quanto stanno  illegittimamente incassando. Per questo – conclude Dona – il Governo deve inserire nella legge di Bilancio un emendamento che, come nella proposta dell’on. Morani, preveda un indennizzo automatico per i consumatori che in questo momento stanno pagando l’8,63% in più del dovuto”.


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