Altroconsumo, operatori telefonici: competizione senza trasparenza
La competizione tra le compagnie di telefonia non è mai stata accesa come oggi. Grazie al guanto di sfida lanciato da Iliad, i pacchetti proposti a parità di prezzo sono più generosi di un tempo. Un risultato interessante per i consumatori che però non sanno come muoversi, a causa della scarsa trasparenza.
L’indagine Altroconsumo su TIM, Vodafone, Wind-Tre, i principali operatori mobili, ha messo in luce le pecche delle offerte cosiddette “operator attack”. Offerte commerciali che sembrano particolarmente convenienti in termini di prezzo e di traffico incluso, rivolte solo a chi proviene da certi operatori, in particolare Iliad.
Nei siti delle compagnie telefoniche non se ne trova traccia. Negli store ufficiali o presso i rivenditori autorizzati non esistono brochure o prospetti stampati. Le caratteristiche delle offerte sono illustrate solo a voce, da addetti alle vendite non sempre precisi, senza che sia rilasciata alcuna documentazione. Solo dietro espressa richiesta arriva un riepilogo, parziale, scritto a penna dal venditore, negando così agli utenti la possibilità di fare confronti con la concorrenza.
Nei punti vendita i negozianti si limitano a citare spontaneamente solo il costo mensile, i minuti per chiamare e i giga di traffico inclusi. Solamente dopo arrivano le spese di attivazione. Nessun riferimento ai costi extra-soglia (cioè il prezzo dei minuti, dei giga e degli sms, quando terminano quelli inclusi nel pacchetto mensile) a meno che i venditori non siano sollecitati con domande molto precise. Allo stesso modo nessun riferimento, se non dietro esplicita richiesta, ai servizi aggiuntivi a pagamento (per esempio la segreteria telefonica, l’opzione richiamami, l’antivirus) né al fatto che siano automaticamente attivati sulla sim e bisogna disattivarli. Bocche cucite in particolare sul vincolo contrattuale (fino a 24 mesi) e alle penali in caso di recesso anticipato: informazioni comunicate solo dopo aver posto domande puntuali sull’argomento.
Si è rivelato scorretto ho.Mobile, l’operatore virtuale di Vodafone, che penalizza proprio i clienti Vodafone. Poiché Vodafone non ha alcun interesse a far passare i propri clienti da un prodotto Vodafone (più remunerativo) a uno ho.Mobile (low cost) ha deciso di triplicare i costi di attivazione per gli utenti che vogliono fare questo passaggio, per scoraggiarli. Non ci si fa concorrenza da soli. Un’informazione, quella dei costi gonfiati, che si scopre solo una volta giunti in negozio e la cifra cambia da un rivenditore all’altro.
Spesso le offerte più economiche non sono divulgate attraverso canali di comunicazione ufficiali. Sono spesso promozioni a tempo, destinate a utenti che vanno nei punti vendita e differenziate in base all’operatore di provenienza. Le si scopre solo nei punti vendita. Il primo passo è capire bene quale uso si fa del proprio smartphone. Le offerte sul mercato sono molto differenziate e tarate su vari profili di utilizzo. È inutile sottoscrivere un abbonamento più costoso con 50 giga di traffico, quindi, se poi se ne consumano cinque.
Se non si deve sottoscrivere ex novo un piano tariffario con un nuovo numero di telefono, ma cambiare operatore tenendo il proprio numero, è fondamentale fare un giro nei punti vendita fisici, prendere nota e decidere.