Richiamo dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni al divieto di diffusione di sondaggi politici ed elettorali nella finestra di quindici giorni che precede il voto. L’Agcom non fa espressamente i nomi delle testate ma si riserva di intervenire nei confronti di “simulazioni” che aggirano le norme facendo riferimento a gare e competizioni di fantasia. E annuncia di aver notificato a diverse testate giornalistiche la contestazione di violazione del divieto di diffusione dei sondaggi.

La legge 28/2000 interviene sui sondaggi politico-elettorali e vieta di “rendere pubblici o comunque diffondere i risultati di sondaggi demoscopici sull’esito del voto e sugli orientamenti politici e di voto degli elettori nei 15 giorni che precedono il voto”. Si tratta, spiega l’Agcom, di un divieto ampio che non fa riferimento a specifiche piattaforme e si rivolge ai mezzi di comunicazione di massa. “Come chiarito da questa Autorità in più occasioni – si legge in una nota dell’Agcom – la ratio del divieto è quella di evitare che la diffusione di sondaggi, unitamente alla pervasività del mezzo di diffusione, possa condizionare in maniera decisiva l’elettorato nei giorni più prossimi alla data delle votazioni. Pertanto, il Consiglio dell’Autorità, nella sua riunione del 20 febbraio 2018, stante l’approssimarsi della data del voto, ha inteso richiamare l’attenzione sulla portata generale del divieto che, peraltro, secondo quanto previsto dal regolamento attuativo della par condicio di cui alla delibera n. 1/18/CONS, investe anche le manifestazioni di opinione che, per le modalità di realizzazione e diffusione, possono comunque influenzare informazioni rilevanti ai fini della scelta libera e consapevole degli elettori”.

L’Autorità dunque ha richiamato al rispetto di tale divieto “riservandosi di intervenire severamente ai sensi di legge anche riguardo a simulazioni che hanno l’obiettivo esplicito di aggirare le norme facendo riferimento a gare o altre competizioni di fantasia, in contesti informativi, spesso ripresi poi da quotidiani e notiziari radio-televisivi, dai quali non è nemmeno possibile verificare l’attendibilità statistica del dato parzialmente o integralmente riportato”, spiega l’Agcom annunciando di aver notificato “a diverse testate giornalistiche” la contestazione della violazione a causa della diffusione di sondaggi nei giorni successivi all’inizio del black out preelettorale.


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