Gli smartphone sono ormai compagni inseparabili per milioni di italiani. Grazie ad essi il nostro stile di vita è diventato più efficiente e ricco di possibilità di comunicazione e svago. Dal momento che tali device hanno però un costo notevole, una buona idea potrebbe essere quella di porre gli abbonamenti con cellulare incluso a confronto, così da trovare una soluzione conveniente per spalmarne il costo in 24 o 30 mesi.
Grazie alla loro comodità ed efficienza, i cellulari hanno progressivamente battuto la linea fissa, sia tra i giovani che tra i meno giovani. Con uno smartphone è infatti possibile compiere innumerevoli funzioni, dagli acquisti online alla ricerca di informazioni, dall’inviare mail a chattare con gli amici sui social più famosi.
I cellulari smartphone possono inoltre aiutarci anche a consumare in modo critico e consapevole, grazie a una nuova applicazione. Si chiama Mo.Mo.Sy., acronimo di “Moderate monetary system” (sistema monetario equilibrato, ndr), e ci informa sul grado di equità delle attività produttive e commerciali di un’azienda.
L’idea è dell’imprenditore livornese Fabrizio Politi: i consumatori hanno il potere di decretare il successo delle aziende, comprando o meno i loro prodotti. Allora perché non sostenere in questo modo tutte le imprese che producono in modo sostenibile e rispettoso nei confronti dei propri lavoratori, della comunità in cui sono inserite e dell’ambiente? Così è nato il progetto Sixth Continent, adesso disponibile gratis anche per smartphone e tablet, sia su App Store che su Google Play.
Mo.Mo.Sy. sfrutta un database che contiene più di 600 mila aziende in 30 nazioni del mondo. Grazie a un algoritmo, è capace di confrontare i bilanci di ciascuna con altri parametri economici  (fatturato, settore, nazione, utile netto, numero di lavoratori): i risultati generano un punteggio, iin base al quale le aziende sono classificate per virtuosità. Quelle più brave nel creare profitti e ridistribuirli in diversi modi alla comunità sono le imprese “verdi”, quelle poco eque sono “rosse”.
Con pochi click il consumatore accede così alle informazioni necessarie per giudicare un’azienda meritevole o no. Mo.Mo.Sy. è a prova di multinazionale, come racconta lo stesso Politi: “Quelle prese in esame sono grandi aziende con un fatturato superiore a 20 milioni di dollari annui, suddivise per settore attraverso un codice americano introdotto negli anni ’80, il Sic (Statal industrial classification). Dopo aver inserito le imprese, abbiamo digitalizzato gli scaffali, associando i vari prodotti e i brand ai gruppi di appartenenza, per smascherare le multinazionali nascoste dietro ciascun marchio”.
Sulle grandi società ramificate in tutto il mondo serve tuttavia una precisazione, che Politi fa con piacere. Il concetto che una multinazionale sia di per sé “cattiva” non è corretto: ciò che va disincentivato è un sistema produttivo squilibrato: “Non tutte le multinazionali sono poco virtuose – spiega Politi – Nike è rossa, mentre Adidas, pur avendo una linea di produzione in Cina, paga le tasse in Germania dove conserva la maggior parte degli stabilimenti ed è verde, la sua economia è in equilibrio”.
Il successo del progetto è nei numeri in costante crescita di download dell’app e di fan sui social network.L’obiettivo di Sixth Continent è creare una “lobby di consumatori consapevoli”: molti, attraverso Facebook, Messenger e Google Plus, hanno già segnalato nuove aziende da inserire nel database e, addirittura, molte imprese chiedono di essere valutate, forti del valore aggiunto delle loro produzioni sostenibili.
La riproduzione di questo contenuto è autorizzata esclusivamente includendo il link di riferimento alla fonte Help Consumatori e il link al sito SuperMoney.eu


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1 thought on “Osservatorio: Mo.Mo.Sy, una app per valutare responsabilità sociale d’impresa

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