Sembrano lontanissimi gli anni in cui i cellulari sono diventati popolarissimi tra tutti grazie alle innovazioni tecnologiche che li hanno anche resi più accessibili. Ma in realtà non sono passati nemmeno dieci anni, e i cellulari in bianco e nero sembrano far parte della Preistoria. Oggi chiunque voglia essere all’avanguardia ha uno smartphone, e per non spendere un capitale decide di mettere le tariffe dei cellulari a confronto in modo da trovare quella più vantaggiosa.
E non ci si sarebbe mai immaginati che con i cellulari si potesse contribuire al controllo dell’evasione fiscale. Ma è proprio così: la lotta anti-evasione messa in atto con precisi controlli da parte delle Fiamme Gialle, trova ora un potente alleato nel mondo di cellulari smartphone e tablet. Si tratta di un’applicazione, Tassa.li, che serve a segnalare chi non emette scontrini e fatture. Questa trovata è stata messa a punto da Edoardo Serra, 28 anni, ingegnere informatico, laureato al Politecnico di Torino e già parte integrante nel team di Apple, nella sede di Parigi.
L’applicazione pensata da Serra, permette di segnalare in modo del tutto anonimo i commercianti e i ristoratori che non rilasciano scontrini o fatture. La App è molto semplice e intuitiva: basta infatti digitare l’importo del documento fiscale che non è stato rilasciato, scegliere la tipologia dell’evasore fra quattro categorie (bar e ristoranti, locali notturni, servizi, negozi) e inviare la segnalazione. Grazie al servizio di localizzazione dei cellulari, l’applicazione rileva la posizione e la invia al server di Tassa.li, che memorizza luogo e importo evaso, creando una vera e propria mappa anti-evasione. Gratuita e disponibile per Iphone come per Android, Tassa.li è un valido aiuto sociale contro l’evasione fiscale.
Dal 1° giugno 2011 su Tassa.li sono state inviate 23.716 denunce, per un’evasione complessiva pari a 4.040.784,35 euro. La App è stata scaricata da oltre 30.000 persone, di cui la metà, per l’esattezza 13.943, la adoperano abitualmente. Le regioni del Nord Italia sono quelle che ne fanno un uso maggiore, mentre ai primi posti della classifica per numero di segnalazioni c’è Roma: circa 2.000, molte delle quali interessano le zone del centro storico.
Piccola curiosità: quel «.li» non è per niente casuale. L’ingegnere torinese ha infatti fatto registrare il sito nel Liechtenstein, nonostante  i suoi abitanti conoscano poco il concetto di evasione fiscale, solo per riuscire ad ottenere il suffisso «.li» e dando quindi quel tono imperativo  al nome dell’applicazione, che bene rispecchia anche la sua funzione.
Per chi volesse contribuire a combattere l’evasione fiscale, grazie a Tassa.li è sufficiente dotarsi di uno smartphone e di una buona connessione a internet.
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