Minori, AGCOM: non demonizzare la rete ma identificare strumenti di difesa
“La sicurezza e la tutela dei minori in rete rappresentano una grande sfida nella quale bisogna garantire il diritto all’infanzia e all’adolescenza”, è quanto affermato da Antonio Martusciello, Commissario Agcom, durante il convegno “La tutela dei minori nel mondo digitale”, organizzato dall’Italian Accademy for Internet Code (IAIC) presso l’Università Federico II di Napoli. Al giorno d’oggi i giovani, infatti, trovano facile accesso al web e alle nuove tecnologie, senza però aver ricevuto una formazione adeguata sull’uso corretto delle risorse di internet e sui rischi del web.
Nonostante i minori siano esposti a diversi pericoli relativi a un uso scorretto del web, ciò non significa che internet e i suoi contenuti vadano demonizzati, come spiega Martusciello: “opportunità e rischi di internet vanno di pari passo: più i ragazzi lo usano, più beneficiano di opportunità e acquisiscono competenze digitali, più si espongono a rischi”. Ma ciò deve portare “all’individuazione di un approccio corretto riguardo la tutela dei minori nel mondo digitale che permetta di inquadrare i rischi e identificare i corretti strumenti di salvaguardia”.
Il Commissario ha quindi ricordato l’istituzione nel 2014, da parte dell’Autorità, dell’Osservatorio delle garanzie per i minori e dei diritti fondamentali della persona su Internet, allo scopo di istituzionalizzare un approccio sistemico alle problematiche connesse all’utilizzo della rete e dei social network. “Questo strumento”, ha spiegato Martusciello, “ha consentito di realizzare approfondimenti e monitoraggi di fenomeni quali l’istigazione all’odio, le minacce, le molestie, il cyberbullismo, l’hate speech e la diffusione di contenuti deplorevoli”. Obiettivo di Agcom è quello “di focalizzare la riflessione sugli interventi e sulle misure di garanzie più adatte a definire un approccio alla tutela concettualmente coordinato e consono alnuovo contesto comunicativo digitale”.
“È importante”, ha concluso Martusciello, “insegnare ai giovani ad utilizzare la rete in modo consapevole, dando loro gli strumenti cognitivi per comprendere i rischi e le opportunità del Web. La media education, non a caso, è uno dei punti qualificanti dell’Agenda europea 2020 ed è dunque necessario che ci sia una convergenza verso la sua centralità quale materia fondamentale di istruzione”.