Google ha lanciato il servizio per far valere il diritto all’oblio: gli utenti potranno chiedere al motore di ricerca di rimuovere i link che appaiono dopo una ricerca sul proprio nome, qualora contengano informazioni “inadeguate, irrilevanti o non più rilevanti, o eccessive in relazione agli scopi per cui sono stati pubblicati”.
Non solo Google, ma  tutti i social network applichino il diritto all’oblio stabilito dall’Unione europea e paghino le tasse in Italia”, commenta Adiconsum di fronte alla notizia, chiedendo allo stesso tempo un incontro con il Ministero dello Sviluppo Economico e un intervento dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazione e dell’Antitrust sui giochi a pagamento presenti sui social. “La rete e i social network – dichiara Pietro Giordano, presidente nazionale Adiconsum –  saranno sempre di più strumenti di democrazia, di economia e di relazioni sociali. Pur salvaguardando la libertà delle opinioni in rete, bisogna però operare per stabilire regole certe che tutelino i consumatori”. L’associazione chiede che il diritto all’oblio sia esteso anche ai social network, che “chi fa affari con pubblicità in Italia, compresi i grandi operatori della rete, paghino quanto dovuto in termini di fisco in Italia” e si rivolge all’Antitrust e all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni perché aprano una indagine sul sistema dei giochi online a pagamento esistenti anche sui social network.


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