Digital Single Market, Ue: rendere eque pratiche commerciali di piattaforme online
Divieto di pratiche sleali, come la sospensione improvvisa dell’account. Maggiore trasparenza nelle piattaforme online. Nuove forme di risoluzione delle controversie. Sono alcuni dei provvedimento che si applicheranno alle piattaforme online per rendere più eque le loro pratiche commerciali nei confronti degli operatori che vendono online. Novità che potrebbero avere ripercussioni positive anche per i consumatori. Nuovo step dunque nel mercato unico digitale. Parlamento europeo, Consiglio dell’Unione europea e Commissione europea hanno raggiunto un accordo politico sulle prime norme volte a “creare un contesto imprenditoriale equo, trasparente e prevedibile per le imprese e gli operatori commerciali che utilizzano le piattaforme online”.
Le nuove norme andranno a vantaggio degli operatori commerciali che vendono sui mercati online, degli alberghi che usano piattaforme di prenotazione, di sviluppatori di applicazioni. “Il nuovo regolamento – informa una nota – creerà un contesto commerciale online più prevedibile e trasparente e offrirà nuove possibilità di risoluzione delle controversie e dei reclami”.
Le norme si applicheranno a tutte le piattaforme online che opera nella Ue, giganti mondiali e piccole start-up, e alcune disposizioni sulla trasparenza del posizionamento anche ai motori di ricerca. Dice Andrus Ansip, Vicepresidente e Commissario responsabile per il Mercato unico digitale: “L’accordo odierno segna una tappa importante per il mercato unico digitale, a vantaggio di milioni di imprese europee che ricorrono alle piattaforme digitali per raggiungere i propri clienti. Il nostro obiettivo è vietare alcune delle pratiche più sleali e stabilire un parametro di riferimento per la trasparenza, salvaguardando nel contempo i grandi vantaggi offerti dalle piattaforme online sia ai consumatori che alle imprese.”
Quasi la metà (42% )delle piccole e medie imprese dell’Ue ha dichiarato di utilizzare i mercati online per vendere i propri prodotti e servizi (Eurobarometro) ma quasi il 50% delle imprese europee che opera su piattaforme incontra problemi. Nel 38% dei casi i problemi connessi a rapporti contrattuali restano irrisolti, mentre nel 26% dei casi vengono risolti, ma con difficoltà; ne consegue una perdita diretta di vendite che oscilla tra 1,27 e 2,35 miliardi di euro.
Quali vantaggi per le piccole imprese? Saranno vietate alcune pratiche sleali. Non ci saranno più sospensioni improvvise e inspiegabili dell’account. Con le nuove norme le piattaforme digitali non possono più sospendere o chiudere l’account di un venditore senza motivazioni chiare né la possibilità di presentare ricorso. Se la sospensione è stata effettuata per errore la piattaforma dovrà ripristinare l’account del venditore. Ci saranno poi condizioni chiare e comprensibili e preavviso in caso di modifiche. Le condizioni devono essere facilmente reperibili e fornite in un linguaggio semplice e comprensibile.
Ci sarà maggiore trasparenza nelle piattaforme online sia nel posizionamento (ranking) di beni e servizi sul sito, sia per l’obbligo di divulgazione di una serie di pratiche commerciali. Alcune piattaforme online non solo mettono a disposizione il mercato, ma sono esse stesse venditori operanti sullo stesso mercato. Secondo le nuove norme sulla trasparenza le piattaforme devono dichiarare in modo esaustivo qualsiasi vantaggio danno ai propri prodotti rispetto agli altri. Sono inoltre previste nuove forme di risoluzione delle controversie: tutte le piattaforme devono istituire un sistema interno di gestione dei reclami per assistere gli utenti commerciali, saranno esentate solo le piattaforme più piccole in termini di personale o di fatturato. Le piattaforme dovranno inoltre fornire alle imprese un maggior numero di opzioni per risolvere un potenziale problema attraverso mediatori.
Sostiene Mariya Gabriel, Commissaria responsabile per l’Economia e la società digitali: “Queste norme, le prime al mondo di questo tipo, garantiscono un giusto equilibrio tra lo stimolo all’innovazione e la protezione dei valori europei. Miglioreranno il rapporto tra imprese e piattaforme, rendendolo più equo e trasparente e, in ultima analisi, offriranno notevoli vantaggi ai consumatori. Seguiremo da vicino l’evoluzione di questo ambito, anche grazie all’Osservatorio delle piattaforme online”.