Digital Content Forum: la comunicazione digitale fra nuovi scenari e digital divide
L’avvento del digitale ha cambiato il mondo dell’informazione e della comunicazione, l’intrattenimento e le modalità di acquisto dei prodotti, con una distribuzione che vede affiancarsi ai negozi tradizionali l’acquisto su internet e il ricorso alla dimensione del virtuale. Le nuove possibilità del digitale sono colte ad esempio dall’industria discografica, per la quale eventi come il Festival di Sanremo rappresentano una boccata d’ossigeno contro la crisi del settore e i problemi della pirateria. E sono alla base delle nuove dimensioni dell’home entertainment – che conta ormai il 10,6% di home video e il 26,4% di videogiochi. Ma non bastano a contrastare un digital divide che taglia in due la società anche in paesi come l’Italia, dove il ricorso al computer e al web esclude ancora ampie fasce di popolazione.
Sono, in ordine sparso, alcuni dei temi al centro dell’incontro “Digital Content Forum: i nuovi scenari nel mondo dell’intrattenimento e dei media digitali”, che si è svolto a Sanremo durante i giorni del Festival. Organizzato da Confindustria Cultura Italia, l’evento ha puntato i riflettori sull’avvento del digitale, sul cambiamento del mondo della comunicazione dai “mass media” ai “massive media”, sulle nuove frontiere della distribuzione dal reale al virtuale.
L’uso dei computer e di internet nella popolazione non è però distribuito in modo omogeneo. Computer e Rete sono infatti strumenti di uso comune soprattutto fra i più giovani, nella fascia di popolazione che va dai 6 ai 46 anni, un po’ più fra gli uomini, mentre se si sposta lo sguardo sulla popolazione dai 46 anni in su, uso e peso sociale di pc e rete crollano rapidamente. Questo dimostra come il divario digitale non coinvolga solo il Sud del mondo, ma anche intere fasce di popolazione insediate all’interno dei paesi sviluppati. Si tratta, insomma, di un “divide” dipendente dal livello di istruzione e di reddito, dall’età, dal sesso e anche dalla residenza di ciascun individuo che impedisce l’accesso ai benefici resi disponibili dalle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione.