Tutelare i consumatori contro le violazioni dei dati personali e lo spam, dando così attuazione alle strategia comunitaria sulle comunicazioni elettroniche e all’Agenda Digitale Europea. Sul tavolo del Consiglio dei Ministri sono arrivati oggi due decreti legislativi che recepiscono la normativa europea su comunicazioni elettroniche e diritti degli utenti in materia di servizi di comunicazione elettronica. La normativa si inquadra nel contesto dell’Agenda digitale europea, una delle iniziative della strategia Europa 2020 che fissa gli obiettivi di crescita da raggiungere nell’Unione europea entro il 2020: l’agenda propone di sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per favorire l’innovazione, la crescita economica e il progresso.
L’odierno Consiglio dei Ministri ha dunque esaminato due decreti legislativi: uno recepisce  la normativa europea in materia di reti e servizi di comunicazione elettronica; di accesso alle reti di comunicazione elettronica e risorse correlate; di autorizzazioni per le reti e i servizi di comunicazione. Le modifiche presentate intendono rafforzare il mercato interno della Ue a 27 e in particolare, spiega Palazzo Chigi, “promuovere investimenti efficienti e innovazione nelle infrastrutture di comunicazione elettronica”, “promuovere una gestione efficiente flessibile e coordinata dello spettro radio”, “rafforzare i diritti degli utenti in materia di trasparenza nei rapporti con i fornitori di servizi, con riferimento, ad esempio alle condizioni definite nei contratti stipulati con essi”, “equiparare il più possibile i diritti dei disabili in materia di comunicazioni elettroniche, ad esempio garantendo un accesso equivalente a quello degli altri utenti anche ai servizi pubblici di telefonia vocale tramite la connessione di rete”, e rafforzare le prescrizioni in materia di sicurezza e protezione dei dati personali.
Il secondo decreto legislativo “recepisce – spiega ancora Palazzo Chigi – la normativa comunitaria in tema di servizio universale e diritti degli utenti in materia di reti e di servizi di comunicazione elettronica; trattamento dei dati personali e a tutela della vita privata nel settore delle comunicazioni elettroniche; cooperazione tra le autorità nazionali responsabili dell’esecuzione della normativa a tutela dei consumatori”.
L’obiettivo è rafforzare la tutela dei consumatori. Spiega la nota ufficiale di Palazzo Chigi: “Le modifiche approvate dal Consiglio dei Ministri sono finalizzate, in via generale, a rafforzare il mercato interno dei 27 Paesi dell’Unione attraverso una maggiore tutela dei consumatori contro le violazioni dei dati personali e lo “spam”, dando attuazione alle strategia comunitaria in materia di comunicazioni elettroniche “EU2020”, per una crescita inclusiva, intelligente e sostenibile dell’Europa e, in particolare, alla cosiddetta “Agenda Digitale Europea”, che rappresenta una delle sette iniziative faro della strategia”.
Le modifiche hanno l’obiettivo di tutelare maggiormente i consumatori contro le violazioni dei dati personali e lo spam e di rendere prioritaria la tutela della privacy. “Nomi, indirizzi e-mail e informazioni bancarie dei clienti dei fornitori di servizi di telecomunicazioni e di accesso ad Internet e, in particolare, i dati su ogni telefonata e sessione in rete devono essere tenuti al sicuro da un uso indesiderato, accidentale o fraudolento – spiega il Governo –  Gli operatori devono rispondere della responsabilità che deriva loro dalla elaborazione e memorizzazione di queste informazioni. A tal scopo, per la prima volta in Europa, le nuove norme introducono notifiche obbligatorie per le violazioni dei dati personali. Ciò significa che i fornitori di comunicazioni saranno obbligati a informare le autorità ed i loro clienti circa le violazioni della sicurezza che lede i loro dati personali”. Sono rafforzate anche le norme a protezione dei dati sull’uso dei cookies, le stringhe di testo che memorizzano le scelte di navigazione degli internauti.
Il Consiglio dei Ministri è inoltre intervenuto anche sulla partecipazione dei cittadini all’attività legislativa nell’Unione europea, prevista dal Trattato di Lisbona, e ha esaminato un Regolamento che dà completa attuazione alle norme comunitarie e attribuisce al Ministero dell’Interno il compito di certificare le dichiarazioni di sostegno delle iniziative dei cittadini. Lo strumento di democrazia partecipativa previsto in Europa consente infatti a un milione di cittadini, appartenenti ad almeno 7 Paesi dell’UE e che hanno raggiunto l’età per la quale si acquisisce il diritto di voto per le elezioni del Parlamento europeo, di sostenere la presentazione di proposte legislative della Commissione.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)