Antitrust sanziona Whatsapp per inottemperanza a obblighi informativi
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato WhatsApp Inc. con una multa pari a 50 mila euro per non aver dato esecuzione ad un provvedimento, con il quale era stata accertata la vessatorietà di alcune clausole dei Termini di Utilizzo dell’applicazione WhatsApp Messenger.
In particolare, si legge nel comunicato dell’Autorità, WhatsApp, violando gli obblighi informativi nei riguardi dei consumatori previsti dalla legge, ha consapevolmente omesso quanto disposto dall’Agcm nel provvedimento, ossia la pubblicazione del citato documento nella homepage del proprio sito web e la contestuale notifica in app, da inviare a tutti gli utenti WhatsApp italiani, contenente il link alla pubblicazione medesima.
Le clausole, a suo tempo qualificate come vessatorie, riguardano, in particolare: la facoltà di modifiche unilaterali del contratto da parte della società, il diritto di recesso stabilito unicamente a vantaggio del professionista, le esclusioni e le limitazioni di responsabilità a suo favore, le interruzioni ingiustificate del servizio, la scelta del foro competente sulle controversie (ad oggi esclusivamente individuato presso tribunali americani).
“Una multa a dir poco ridicola”, commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, “Il fatto che questa sia la sanzione massima che l’Antitrust può erogare in questi casi, dimostra la bontà di quello che andiamo dicendo da anni, ossia che urge un intervento del legislatore per innalzare l’importo delle multe comminabili dalle Authority, in particolare Antitrust e Autorità delle Comunicazioni”.
“Fino a che non si stabilisce che le multe devono essere almeno superiori all’illecito guadagno ottenuto con pratiche illegittime non andremo da nessuna parte”, conclude Dona.