Lo scenario delle connessioni ad Internet è cambiato profondamente nel corso degli ultimi anni. A fine giugno 2018, gli accessi complessivi della rete fissa si riducono di 100mila unità rispetto al trimestre precedente ma rimangono sostanzialmente costanti su base annua. I dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni, diffusi oggi dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, evidenziano tuttavia profondi mutamenti nella composizione delle tecnologie utilizzate per la fornitura del servizio: se nel giugno 2014 il 95% degli accessi alla rete fissa era in rame, dopo quattro anni questi sono scesi al 65%, pari ad una flessione di oltre 6 milioni di linee.

Tale dinamica si riflette in un aumento delle prestazioni della rete in termini di velocità di connessione: le linee con velocità inferiore ai 10 Mbit/s sono passate da poco meno dell’80% delle linee broadband e ultrabroadband nel giungo 2014, al 28% nel giugno 2018, mentre un trend opposto hanno fatto registrare le linee con velocità pari o maggiore di 30 Mbit/s, il cui peso è salito dal 2 al 38%.

Nella rete mobile, si registra su base annua un aumento complessivo di 2,4 milioni di sim. Nel mercato, Tim (con una quota in aumento dello 0,9% rispetto a giugno 2017) sale al 31,2%, mentre Wind Tre (in flessione dell’1,6) vede assottigliare la propria quota che scende al 30,4%.

Prosegue poi a ritmi sostenuti la crescita della larga banda mobile: nel secondo trimestre dell’anno le sim che hanno effettuato traffico dati hanno sfiorato i 54 milioni (+3,5% su base annua), con un consumo medio unitario di dati stimabile in 3,63 GB/mese (+54,7%). Tale dinamica si riflette nella costante riduzione degli sms inviati, circa 6,5 miliardi (-35% su base annua).

Per quanto riguarda l’utilizzo di Internet, con riferimento ai principali cinque Paesi europei (Italia, Germania, Regno Unito, Francia e Spagna), il tempo di navigazione giornaliera per persona nel mese di giugno supera le due ore, con una crescita di circa il 4% rispetto al dicembre 2017. Ai primi posti per utenti unici si collocano, in tutti i Paesi considerati, Google e Facebook con quote, sul totale dei navigatori, rispettivamente pari al 95 ed 80% circa. Instagram ottiene buone performance in Italia, Inghilterra e Spagna raggiugendo oltre il 50% degli internauti, mentre Twitter è maggiormente utilizzato in Spagna e Regno Unito.

Relativamente al settore televisivo, rispetto a giugno 2017 si riscontra una contrazione degli ascolti per la Rai, che scende al 33,3%, mentre Mediaset ottiene una share del 33,7%. Nello stesso periodo risultano in flessione anche le quote di Comcast (Sky Italia) e Discovery a fronte di una evoluzione positiva di La7 del Gruppo Cairo Communication.

Per il settore dell’editoria quotidiana si continuano a registrare performance negative: a fine giugno 2018 la vendita di quotidiani (copie cartacee e copie digitali) è risultata di poco superiore ai 2,8 milioni di copie, in flessione del 7,5% rispetto allo stesso mese del 2017. Per i quotidiani venduti sotto forma di copie digitali si registra una contrazione della quota sul totale del venduto (- 2 punti percentuali) rispetto a giugno 2017.

Riguardo il settore postale, nella prima metà dell’anno i ricavi complessivi sono aumentati del 3,1% rispetto allo stesso periodo del 2017, con i servizi di corriere espresso in crescita del 6,6% e quelli postali in flessione del 2,3%. Il quadro concorrenziale del settore, nel suo complesso, vede Poste Italiane principale operatore con il 37,9% (il 43% includendo l’operatore SDA). Tale quota supera il 74% per il segmento dei servizi postali liberalizzati.


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