Con l’ambizione di creare uno spazio accademico completo in cui studenti, accademici, ricercatori e personale possano spostarsi interagire liberamente come nel loro istituto d’origine, otto università hanno deciso di creare insieme una “Università civica europea”.

Si tratta degli atenei di Aix-Marseille (Francia), Kapodistrian di Atene (Grecia), Bucarest (Romania), Università Libera di Bruxelles (Belgio), Università Autonoma di Madrid (Spagna), Roma La Sapienza (Italia), Stoccolma (Svezia), Eberhard Karls di Tübingen (Germania).

Questa alleanza, spiega una nota, riunirà oltre 384.000 studenti e 55.000 membri dello staff. Incoraggerà il multilinguismo incontrando persone che parlano inglese, francese, tedesco, greco, italiano, rumeno, spagnolo e svedese.

L’Università europea punta a creare uno spazio innovativo e responsabile per l’insegnamento, la ricerca, gli scambi culturali e l’azione dei cittadini in Europa, dal Mar Baltico al Mar Mediterraneo, mentre interagisce con il mondo, i suoi abitanti e le sue istituzioni.

L’idea mira a promuovere valori, culture e cittadinanza europee per le nuove generazioni di studenti. Promuoverà una cooperazione innovativa e integrata, indipendentemente dai confini, dalle lingue o dalle discipline accademiche. Agirà sia a livello locale sia a livello globale, affrontando al contempo problemi sociali, economici o ambientali.

Questo forte impegno contribuirà alla crescita e alla moltiplicazione delle opportunità a tutti i livelli, per tutte le università partner e per l’Europa nel suo complesso. L’Università Civica Europea è concepita come uno strumento essenziale per il rinnovo del processo di integrazione europea.

Obiettivo comune è includere un impegno nei confronti dei territori e dei loro attori socio-economici e culturali. “Combineremo le nostre risorse nei settori dell’istruzione e della ricerca per affrontare le principali sfide di oggi e di domani, come l’urbanizzazione, l’energia e il cambiamento climatico, l’invecchiamento e il patrimonio culturale -spiegano gli ideatori. Le principali sfide saranno anche educative, per offrire le stesse opportunità nell’istruzione superiore a tutti gli studenti, o per sviluppare nuovi metodi di apprendimento digitale”.

Con l’impegno per affrontare queste sfide essenziali, “vogliamo affermare noi stessi come un ponte dall’Europa al Sud”, conclude la nota.


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