La Commissione europea fa dietrofront davanti all’Iniziativa dei cittadini europei Stop TTIP contro l’accordo di libero scambio Ue-Usa. La Commissione ha infatti deciso di registrare l’Iniziativa che chiede di abrogare il mandato negoziale per l’accordo di libero scambio Ue-Usa (il partenariato transatlantico su commercio e investimenti) e di non concludere l’accordo commerciale Ceta col Canada. L’iniziativa Stop TTIP in realtà riguarda ora solo l’accordo commerciale con gli Usa, spiegano da Bruxelles, perché nel frattempo il Ceta è stato firmato.

La registrazione formale dell’Iniziativa dei cittadini, il prossimo 10 luglio, avvierà l’anno di raccolta delle firme necessaria per portarla avanti. Dopo aver bocciato l’iniziativa Stop TTIP  nel settembre 2014, la decisione di Bruxelles segue la bocciatura del Tribunale Ue dello scorso maggio che ha annullato quella decisione. La Commissione ha deciso di non impugnare la sentenza, ha riesaminato l’iniziativa proposta e ha deciso di registrarla, precisando però che questa non riguarda più il Ceta, l’accordo commerciale col Canada, perché questo è già stato ufficialmente firmato il 30 ottobre 2016.

La decisione della Commissione di registrare l’iniziativa riguarda solo l’ammissibilità giuridica della proposta, ricorda Bruxelles. Se l’iniziativa raccoglierà almeno un milione di firme a sostegno da almeno 7 stati membri nell’arco di un anno, la Commissione dovrà rispondere entro tre mesi. Bruxelles può decidere di dare seguito o meno alla richiesta ma in entrambi i casi dovrà spiegare le sue ragioni.

Alla base della decisione del Tribunale dell’Unione europea che lo scorso maggio ha annullato la precedente decisione della Commissione, argomentando che non si poteva bloccare l’iniziativa Stop TTIP, c’è la difesa del principio di democrazia e dunque del dibattito democratico all’interno della procedura legislativa.  Il Tribunale dell’Unione europea ha così annullato la decisione della Commissione, che nel settembre 2014 aveva rifiutato di registrare la proposta con cui oltre tre milioni di cittadini chiedevano di fermare la negoziazione dei trattati di libero scambio con gli Stati Uniti (TTIP) e col Canada (CETA). Per il Tribunale, la proposta “non rappresenta un’ingerenza inammissibile nello svolgimento della procedura legislativa, bensì suscita legittimamente e tempestivamente un dibattito democratico”.


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