Italia resta fuori dal brevetto europeo
Il Ministro alle Politiche comunitarie Enzo Moavero ha ribadito oggi a Bruxelles che l’Italia resterà fuori dalla cooperazione rafforzata e manterrà il ricorso alla Corte di Giustizia europea. L’annuncio è arrivato a margine del primo giorno di Consiglio Ue Competitività.
Verificare il legittimo ricorso alla cooperazione rafforzata sul brevetto europeo. Così si spiegano le parole del ministro Moavero che ha dichiarato: “Continuiamo a pensare che esista un elemento di diseguaglianza rispetto al regolamento numero uno per quanto riguarda le lingue che vengano proposte nella cooperazione rafforzata e pensiamo che sia importante che la Corte di Giustizia si pronunci sull’utilizzo, nell’ambito di una legislazione di eminente rilevanza per il mercato interno, della formula della cooperazione rafforzata”.
Nei mesi scorsi 25 paesi avevano deciso di andare avanti senza Italia e Spagna. Si chiama «cooperazione rafforzata» e prevede che si possa andare avanti nell’applicazione di una procedura se c’è l’accordo di almeno 9 paesi membri. Nel caso del brevetto avevano accettato trilinguismo basato su inglese, francese e tedesco (pomo della discordia per italiani e spagnoli) 25 Paesi su 27.
L’Italia si è rivolta alla Corte di Giustizia Ue per verificare la legittimità della cooperazione rafforzata su una materia commerciale con il brevetto europeo. Scopo di questo nuovo brevetto è ridurre i costi dei brevetti nazionali e accrescere la competitività delle aziende europee sul mercato mondiale. Secondo le stime della Commissione europea, questo nuovo modello dovrebbe generare un taglio dell’80 per cento alle attuali spese di registrazione. Negli Stati Uniti e Giappone il costo dei brevetti è visibilmente più basso che in Europa.
di Alessio Pisanò