Nove milioni di cittadini di tutti gli stati Ue hanno partecipato finora a una iniziativa dei cittadini europei. E la platea si potrebbe ampliare presto: la Commissione europea propone infatti per il prossimo futuro alcune modifiche che promettono di rendere più accessibile il ricorso a questo strumento di partecipazione alla vita legislativa e comunitaria europea, consentendo la partecipazione a partire dai 16 anni. Di cosa si tratta? “Il diritto d’iniziativa dei cittadini europei consente ad un milione di cittadini europei di prendere direttamente parte all’elaborazione delle politiche dell’UE, invitando la Commissione europea a presentare una proposta legislativa”.

Dalla sua entrata in vigore, nel 2012, si stima che 9 milioni di europei di tutti i 28 Stati membri abbiano sostenuto un’iniziativa dei cittadini europei. Finora 4 iniziative di successo hanno superato la soglia del milione di firme e la Commissione si è impegnata a dare un seguito a tre di esse. Fra queste iniziative la Commissione europea – spiega una nota di Bruxelles – “ha dato seguito all’iniziativa “Stop Vivisection” attraverso azioni non legislative; in risposta all’iniziativa “Right2Water”, nel febbraio scorso la Commissione ha proposto la revisione della direttiva sull’acqua potabile e, in seguito all’iniziativa “Ban glyphosate and toxic pesticides”, la Commissione ha annunciato una proposta legislativa intesa a migliorare la trasparenza delle valutazioni scientifiche e del processo decisionale”.

“Il fatto che 9 milioni di persone abbiano sostenuto un’iniziativa dei cittadini europei negli ultimi 6 anni mostra che questo strumento dell’UE promuove la partecipazione e il dibattito oltre i confini nazionali, incidendo concretamente sulle politiche dell’UE – sostiene il primo vicepresidente Frans Timmermans – Ma dobbiamo andare oltre: la nostra recente proposta di riforma renderà molto più agevole per i cittadini varare e sostenere nuove iniziative, consentendo altresì ai giovani a partire dall’età di 16 anni di avere voce in capitolo.”

La Commissione Junker ha adottato un approccio politico e ora tutte le richieste di registrazione, prima dell’inizio della raccolta firme, sono sottoposte al Collegio dei commissari e in alcuni casi sono concesse registrazioni parziali. “Questi cambiamenti hanno comportato un aumento significativo del numero di iniziative delle quali è stata accettata la registrazione: dall’aprile del 2015 circa il 90% delle iniziative proposte, rispetto al 60% di tutte le proposte del precedente periodo triennale”, dice Bruxelles.

La Commissione europea nel settembre 2017 ha proposto un nuovo regolamento sull’iniziativa dei cittadini europei, che dovrà essere adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio (Bruxelles spera entro la fine di quest’anno, perché entri in vigore nel 2020) e che promette di rendere questo strumento più accessibile e agevole. La Commissione collaborerà con gli organizzatori per garantire l’ammissibilità delle domande, offrirà un servizio online gratuito per la raccolta dei dati e la possibilità di usare le carte d’identità elettroniche, nonché la traduzione in tutte le lingue Ue. La Commissione vuole inoltre abbassare l’età richiesta per sostenere un’iniziativa da 18 a 16 anni, aprendo immediatamente la porta a 10 milioni di nuovi potenziali sostenitori. Le proposte saranno discusse in occasione della giornata ICE organizzata dal Comitato economico e sociale europeo per il 10 aprile.


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