I consumatori europei sono leggermente più ottimisti nei confronti della situazione economica: l’indicatore ESI, Economic Sentiment Indicator della Commissione Europea, che misura la fiducia delle imprese e dei consumatori sullo stato dell’economia, è migliorato a febbraio sia nell’Eurozona sia nell’intera Unione Europea.
L’indicatore per l’area euro è aumentato di un punto raggiungendo 94,4 e quello dell’UE arriva a 93,9. Il miglioramento riguarda tutti i settori eccetto i servizi, dove la flessione della fiducia ha corretto il rimbalzo registrato a gennaio. Il maggior incremento è stato registrato dalla Polonia (+1,7 punti), seguita da Francia (+1,6), Olanda (+1,2) e Italia (+1%). Poco variata la Germania (+0,1) e la Spagna (+0,2). Secondo la Commissione Europea il miglioramento è spinto dalla valutazione più positiva dei trend di produzione negli ultimi mesi e dall’andamento del portafoglio ordini.
L’Italia è uno dei paesi europei dove la fiducia nell’economia ha registrato a febbraio uno degli incrementi più sensibili ma tale crescita è legata soprattutto al balzo della fiducia dei consumatori, laddove gli indicatori relativi a industria e servizi hanno segnato un calo. L’indice generale sull’Italia è salito da 84,3 a 85,3 punti. Gli indici sulla fiducia delle imprese manifatturiere e dei servizi sono però scesi rispettivamente da -11,8 a -12,3 punti e da -16,2 a -18,3 punti.
La fiducia dei consumatori è, invece, salita da -36,3 a -30,7 punti. Bene anche la fiducia del comparto vendite al dettaglio, che passa da -25,6 a -21,6 punti, e delle costruzioni, da -29,3 a -27,3 punti. Quanto all’indicatore Bci, che misura il clima di fiducia del business, è aumentato a febbraio per il terzo mese consecutivo da -0,21 punti a -0,18 punti.
 
 


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