
Parlamento europeo, accelerare l'azione per il clima nella COP26 ©UKCOP26.ORG
Verso la Cop26, il Parlamento europeo chiede più ambizione sul clima
In vista della Cop26, il Parlamento europeo chiede un’azione accelerata sul clima e che la Ue rimanga leader mondiale nella lotta al cambiamento climatico.
Verso la Cop26, il Parlamento europeo chiede «un’azione accelerata sul clima in tutto il mondo e che l’UE resti il leader mondiale nella lotta al cambiamento climatico».
Il Parlamento europeo ha infatti adottato la sua posizione sulla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la Cop26, che si terrà dal 31 ottobre al 12 novembre a Glasgow. Il testo è stato approvato con 527 voti favorevoli, 134 contrari e 35 astensioni. Una delegazione del Parlamento sarà presente a Glasgow dall’8 al 13 novembre.
Verso la Cop26, cosa fare
Secondo i deputati, tutti i paesi del G20 (che riunisce le principali economie mondiali: i Paesi che ne fanno parte rappresentano più del 80% del PIL mondiale, il 75% del commercio globale e il 60% della popolazione del pianeta) dovrebbero raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Almeno 100 miliardi di dollari l’anno dovrebbero andare ai finanziamenti sul clima per i paesi in via di sviluppo. E l’azione climatica va accelerata con obiettivi più ambiziosi.
Più ambizione sul clima, dunque. A giugno di quest’anno il Parlamento ha adottato la legge europea sul clima, che trasforma l’impegno politico del Green Deal europeo per la neutralità climatica dell’UE entro il 2050 in un obbligo vincolante per l’Ue e gli Stati membri. L’obiettivo europeo di riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2030 è aumentato ed è passato ad almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990.
Nel luglio 2021, la Commissione europea ha presentato il pacchetto “Fit for 55” per consentire all’UE di raggiungere un obiettivo più ambizioso per il 2030: quello appunto di rendere le politiche dell’UE in materia di clima, energia, uso del suolo, trasporti e fiscalità idonee a ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Nel testo della risoluzione, i deputati manifestano preoccupazione per il fatto che gli obiettivi nazionali annunciati a Parigi nel 2015 porterebbero a un livello di riscaldamento ben al di sopra dei tre gradi entro il 2100 (rispetto ai livelli preindustriali). Sostengono inoltre che la Ue deve rimanere leader mondiale nella lotta al cambiamento climatico.
I deputati chiedono inoltre che tutte le sovvenzioni dirette e indirette ai combustibili fossili siano gradualmente eliminate nell’UE entro il 2025 e chiedono a tutti gli altri paesi di adottare misure simili. Per accelerare il ritmo dell’azione climatica, l’UE dovrebbe sostituire l’attuale piano decennale con un calendario quinquennale per tutti i paesi membri.

La leadership del G20
«Tutte le nazioni del G20 dovrebbero assumere una leadership globale e impegnarsi a raggiungere la neutralità climatica entro e non oltre il 2050 – dice il Parlamento europeo – I deputati chiedono alla Commissione di collaborare con gli altri principali responsabili delle emissioni di CO2 per creare un circolo internazionale di nazioni per il clima, con l’obiettivo di definire degli standard comuni e aumentare il livello di ambizione in tutto il mondo, anche attraverso un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere».
Finanziamenti ai paesi in via di sviluppo
Sul fronte internazionale, per il Parlamento europeo «i paesi sviluppati devono mantenere la loro promessa di mobilitare almeno 100 miliardi di dollari in finanziamenti annuali sul clima per i paesi in via di sviluppo, aumentando tale importo a partire dal 2025, quando anche le economie emergenti dovrebbero iniziare a contribuire a loro volta».
Dovrebbe essere concordata una tabella di marcia che delinei il contributo equo di ogni paese rispetto a questo piano di finanziamento. Tutti i paesi in via di sviluppo, concludono i deputati, dovrebbero partecipare alla COP26, nonostante le restrizioni legate al Covid.
