Ripristino della natura, raggiunto l’accordo in Europa (Foto Pixabay)

Consiglio della Ue e Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico sulla legge Ue sul ripristino della natura.

La proposta – informa il Consiglio – mira a mettere in atto misure per ripristinare almeno il 20% delle aree terrestri e marittime dell’UE entro il 2030 e tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050”.

Tutto questo a fronte di una natura europea in allarmante declino, con oltre l’80% degli habitat in cattive condizioni.

Gli obiettivi di ripristino della natura

“I colegislatori hanno concordato un obiettivo dell’UE volto a ripristinare almeno il 20% delle terre emerse e il 20% delle zone marine entro il 2030 e tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050 – informa il Parlamento europeo – Per raggiungere questi obiettivi, i paesi dell’UE devono ripristinare in buone condizioni entro il 2030 almeno il 30% dei tipi di habitat coperti dalla nuova legge, aumentando al 60% entro il 2040 e al 90% entro il 2050”.

Gli Stati membri dovranno adottare, attraverso “un processo aperto, trasparente e inclusivo”, piani nazionali di ripristino che esprimano in dettaglio come intendono raggiungere questi obiettivi. In linea con la posizione del Parlamento, i paesi dell’UE dovrebbero dare priorità alle aree situate nei siti Natura 2000 fino al 2030. Una volta restaurata, i paesi dell’UE dovranno mirare a garantire che l’area che è tornata in buone condizioni non si deteriori in modo significativo.

Ripristino della natura negli ecosistemi

Sono previste una serie di misure sugli ecosistemi agricoli e forestali. Ad esempio per gli ecosistemi agricoli i paesi Ue dovranno raggiungere risultati positivi in almeno due indicatori su tre fra l’indice delle farfalle delle praterie, la quota di terreni agricoli con caratteristiche paesaggistiche ad elevata diversità e lo stock di carbonio organico nei suoli minerali coltivati. Ci sono misure di ripristino dei suoli ad uso agricolo che costituiscono torbiere drenate e l’inversione del declino degli insetti impollinatori (al più tardi entro il 2030) per poi passare a un loro aumento.

Entro il 2030, i paesi dell’UE dovranno raggiungere un trend positivo in diversi indicatori relativi agli ecosistemi forestali. Allo stesso tempo, nell’Ue dovranno essere piantati altri tre miliardi di alberi e almeno 25.000 km di fiumi dovranno essere ripristinati e trasformati in fiumi a corso libero.

I paesi europei dovranno inoltre garantire che al 2030 non vi sia alcuna perdita nel totale nazionale di spazi verdi urbani e nella copertura arborea urbana negli ecosistemi urbani rispetto al 2021 e dopo il 2030 dovranno aumentare questa percentuale.

“Freno di emergenza”

“I negoziatori – spiega una nota del Parlamento – hanno inoltre concordato un freno di emergenza, come richiesto dal Parlamento, in modo che gli obiettivi per gli ecosistemi agricoli possano essere sospesi in circostanze eccezionali se creano gravi conseguenze a livello dell’UE sulla disponibilità di terreni necessari per garantire una produzione agricola sufficiente per il consumo alimentare dell’UE”.

Ripristino della natura, prossimo step

L’accordo deve ancora essere adottato dal Parlamento e dal Consiglio, dopodiché la nuova legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo.

Ha detto Teresa Ribera Rodríguez, vicepresidente e ministra per la transizione ecologica e la sfida demografica della Spagna: «Ci troviamo di fronte a una realtà sempre più drammatica: la natura e la biodiversità dell’UE sono in pericolo e necessitano di essere protette. Sono orgogliosa dell’indispensabile accordo di oggi (ieri, ndr) tra Consiglio e Parlamento su una legge sul ripristino della natura, la prima di questo genere. Ci aiuterà a ricostruire livelli sani di biodiversità in tutti gli Stati membri e a preservare la natura per le generazioni future, combattendo al tempo stesso il cambiamento climatico e mantenendo l’impegno verso i nostri obiettivi climatici».


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