
Microplastiche, stop della Ue a quelle aggiunte a cosmetici, glitter, scrub e farmaci (Foto Suzy Hazelwood per Pexels)
Microplastiche, stop della Ue a quelle aggiunte a cosmetici, glitter, scrub e farmaci
L’Europa fa un passo avanti contro l’inquinamento da microplastiche. Sarà vietata la vendita di prodotti con microplastiche aggiunte intenzionalmente. Le restrizioni riguardano cosmetici, glitter, detergenti, ammorbidenti, prodotti fitosanitari, giocattoli
Stop alle microplastiche aggiunte nei prodotti. L’Europa fa un passo avanti nella lotta all’inquinamento da microplastiche e adotta una serie di misure che limitano l’aggiunta intenzionale di microplastiche ai prodotti. Presto dunque una serie di prodotti di uso comune, cosmetici, giocattoli, glitter, dentifrici, saponi e scrub, nonché il materiale usato per i campi sportivi sintetici, con microplastiche aggiunte, non potranno più essere venduti, oppure dovranno cambiare formulazione.
Stop ai prodotti con microplastiche aggiunte
“Con queste nuove norme, che impediranno il rilascio nell’ambiente di circa mezzo milione di tonnellate di microplastiche, sarà vietata la vendita di microplastiche in quanto tali e di prodotti contenenti microplastiche aggiunte intenzionalmente e che liberano microplastiche quando utilizzati – spiega una nota della Commissione europea – Nei casi debitamente giustificati si applicheranno deroghe e periodi transitori per consentire agli interessati di adeguarsi alle nuove norme”.
In questo modo, seguendo gli obiettivi di tutela dell’ambiente e la strategia inquinamento zero (che prevede la riduzione del 30% dell’inquinamento da microplastiche entro il 2030) ci saranno una serie di restrizioni per una serie di prodotti comuni cui spesso vengono aggiunte microplastiche.
Le restrizioni riguardano ad esempio il materiale granulare da intaso utilizzato per i campi sportivi artificiali, che costituisce la principale fonte di microplastiche utilizzate intenzionalmente nell’ambiente.
Stop ad alcuni cosmetici: in questo settore le microplastiche sono utilizzate per molteplici scopi, quali l’esfoliazione (micrograni) o l’ottenimento di una specifica consistenza, fragranza o colore.
Le restrizioni interessano inoltre detergenti, ammorbidenti per tessuti, glitter, fertilizzanti, prodotti fitosanitari, giocattoli, medicinali e dispositivi medici.

Microplastiche, quando scatteranno le misure
La restrizione adottata, spiega ancora Bruxelles, si basa su un’ampia definizione di microplastiche, in cui rientrano “tutte le particelle di polimeri sintetici inferiori a cinque millimetri che siano organiche, insolubili e resistenti alla degradazione”. I prodotti usati nei siti industriali o che non rilasciano microplastiche durante il loro impiego sono esentati dal divieto di vendita, ma i fabbricanti dovranno fornire istruzioni su come utilizzarli e smaltirli per evitare emissioni di microplastiche.
Alcune misure si applicheranno subito: il divieto di micrograni e glitter sciolti scatterà fra 20 giorni, con l’entrata in vigore della restrizione. In altri casi il divieto di vendita sarà applicato dopo un periodo più lungo, per dare il tempo di sviluppare delle alternative.
“Un grande passo per la riduzione dell’inquinamento”
«Il divieto di aggiunta intenzionale di microplastiche risponde a una grave preoccupazione per l’ambiente e la salute delle persone – ha detto Virginijus Sinkevičius, commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca – Le microplastiche sono presenti nei mari, nei fiumi e nel terreno, oltre che negli alimenti e nell’acqua potabile. Pur riguardando particelle molto piccole, la restrizione odierna rappresenta un grande passo verso la riduzione dell’inquinamento provocato dall’uomo».
Microplastiche, sono ovunque
Per affrontare l’inquinamento da microplastiche, la Commissione europea ha chiesto all’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) di valutare il rischio rappresentato dall’aggiunta intenzionale di microplastiche ai prodotti e l’eventuale necessità di un’ulteriore azione normativa a livello di UE. L’ECHA ha trovato che le microplastiche aggiunte intenzionalmente a determinati prodotti sono rilasciate nell’ambiente in modo incontrollato, e ha raccomandato di limitarle.
Le microplastiche rappresentano un grave problema e una pervasiva fonte di inquinamento. Si stima che ogni anno nella Ue vengano rilasciate 42 mila tonnellate di microplastiche aggiunte ai prodotti.
Quando finiscono nell’ambiente, le microplastiche non sono biodegradabili, non si possono rimuovere e si accumulano negli animali, nei pesci e nei molluschi, finendo all’interno della catena alimentare e nel cibo. Sono state trovate microplastiche negli ecosistemi marini e nell’acqua dolce, nell’acqua potabile e nel cibo. Microplastiche sono state trovate anche nel sangue umano.
Il loro rilascio contribuisce all’inquinamento permanente degli ecosistemi e delle catene alimentari. L’esposizione alle microplastiche negli studi di laboratorio è stata collegata a una serie di effetti (eco)tossici e fisici negativi sugli organismi viventi.
