Inquinamento atmosferico, Legambiente: “In Italia 47 mila decessi prematuri per PM2.5” (Foto Dom J per Pexels)

Aria più pulita entro il 2030 e obiettivo Inquinamento Zero al 2050, con standard più rigorosi su alcuni inquinanti (come il PM2.5) ma la possibilità per gli Stati di chiedere una deroga al 2040 se se il rispetto della direttiva è considerato “irrealizzabile” per condizioni orografiche o climatiche particolari. L’accordo provvisorio raggiunto dal Parlamento europeo e dal Consiglio sulle nuove misure contro l’inquinamento atmosferico viene accolto come una “buona notizia” da Legambiente, che ricorda come in Italia si stimino 47 mila decessi prematuri l’anno per il PM2.5.

Commissione europea: “pietra miliare” per azzerare inquinamento

«L’accordo rappresenta una pietra miliare per l’azzeramento dell’inquinamento, un’Europa più pulita e più sana», ha detto ieri Virginijus Sinkevičius, commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca.

Una volta adottata, spiega Bruxelles, la nuova legge  fisserà 2030 norme dell’UE in materia di qualità dell’aria più strettamente in linea con le linee guida globali dell’OMS sulla qualità dell’aria. Viene considerata dunque un “passo importante per proteggere meglio la nostra salute e progredire verso l’azzeramento dell’inquinamento ambientale entro il 2050”, dice Bruxelles, che ricorda come con la revisione della direttiva sulla qualità dell’aria ambiente, il valore limite annuale per l’ inquinante principale, il particolato fine (PM2.5), venga ridotto di oltre la metà.

 

Inquinamento atmosferico, c’è l’accordo in Europa su limiti più severi (e la possibilità di rinviarli) (Foto di Jerzy Górecki da Pixabay)

 

Legambiente: “Unica nota stonata la possibilità di chiedere rinvio”

Legambiente ricorda che la proposta sulla qualità dell’aria vuole raggiungere l’obiettivo di inquinamento zero e allineare gli standard di qualità dell’aria dell’UE alle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

Spiega il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani: «Un’emergenza cronica per l’Italia che, secondo gli ultimi dati dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) è tra i primi paesi in Europa per morti attribuibili all’inquinamento atmosferico con circa 47mila decessi prematuri all’anno dovute al PM2.5 su un totale di 253.000 morti nei 27 Paesi membri».

Secondo il dossier “Mal Aria di città 2024” dell’associazione, redatto nell’ambito della Clean Cities Campaign, nel 2023 solo il 31% dei capoluoghi di provincia italiani è in linea con i nuovi limiti normativi previsti per il PM10 appena approvati dall’UE e che entreranno in vigore nel 2030, percentuale che scende addirittura al 16% per quanto riguarda il PM2.5. Se il 2030 fosse già qui, il 69% delle città italiane sarebbe fuorilegge per l’inquinamento da PM10l’84% per quello da PM2.5 e la metà per NO2.

«Al Governo ed alle regioni italiane – aggiunge Ciafani – chiediamo di lavorare per colmare i ritardi e la fase di stallo in cui ci troviamo da troppi anni e un impegno deciso, non più rimandabile, per tutelare la salute delle persone, evitando deroghe e clausole che possano giustificare ritardi nel raggiungimento degli obiettivi».

L’accordo provvisorio raggiunto dalle istituzioni europee riguarda particelle fini (PM2,5 e PM10), biossido di azoto (NO2), biossido di zolfo (SO2), benzo(a)pirene, arsenico, piombo e nichel, tra gli altri, e stabilisce standard specifici per ciascuno di essi. Per i due inquinanti con il maggiore impatto documentato sulla salute umana, PM2,5 e NO2, i valori limite annuali dovranno essere più che dimezzati, passando rispettivamente da 25 µg/m³ a 10 µg/m³ e da 40 µg/m³ a 20 µg /m³.

«Unica nota stonata – afferma Andrea Minutolo, responsabile scientifico Legambiente – la possibilità di richiedere da parte degli Stati membri, entro il 31 gennaio 2029 e per ragioni specifiche e a rigorose condizioni, un rinvio del termine per il raggiungimento dei valori limite di qualità dell’aria. Speriamo che il nostro Paese non punti da subito solo sulle deroghe, ma agisca speditamente per uscire dalla cronica emergenza smog che caratterizza ampie porzioni del nostro territorio, a danno dei cittadini e delle cittadine che continueranno a respirare aria inquinata».


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