
Inquinamento atmosferico, dal Consiglio via libera alle nuove norme sulla qualità dell’aria (Foto di Jürgen da Pixabay)
Inquinamento atmosferico, dal Consiglio via libera alle nuove norme sulla qualità dell’aria
Dal Consiglio arriva il via libera definitivo alle norme contro l’inquinamento atmosferico, con nuovi standard da raggiungere su inquinanti quali PM10 e PM2,5, biossido di azoto e anidride solforosa. Previsto il diritto al risarcimento per chi riporta danni alla salute
Dal Consiglio arriva il via libera definitivo alle nuove norme europee sulla qualità dell’aria. Con le nuove regole ci sarà anche l’accesso alla giustizia e il diritto al risarcimento da parte dei cittadini che siano danneggiati in salute dall’inquinamento atmosferico e dal mancato rispetto delle norme sulla qualità dell’aria.
Alla cattiva qualità dell’aria e all’inquinamento atmosferico sono infatti imputate circa 300 mila morti premature l’anno nell’Unione europea. E la Ue ha cercato di correre ai ripari stabilendo limiti più rigorosi al 2030 per diversi inquinanti atmosferici, come il particolato, l’anidride carbonica e l’anidride solforosa. Oggi dunque il Consiglio ha ha adottato formalmente una direttiva che stabilisce norme aggiornate di qualità dell’aria in tutta l’Unione europea.
“Le nuove norme – informa una nota – contribuiranno all’obiettivo dell’UE di azzerare l’inquinamento entro il 2050 e a prevenire le morti premature dovute all’inquinamento atmosferico. I cittadini dell’UE potranno chiedere un risarcimento per i danni arrecati alla loro salute nei casi in cui le norme dell’UE sulla qualità dell’aria non vengano rispettate”.
Nuovi standard per gli inquinanti
La direttiva stabilisce nuove standard di qualità dell’aria per gli inquinanti, obiettivi da raggiungere entro il 2030 e più strettamente allineati agli orientamenti dell’Organizzazione mondiale della sanità. Gli inquinanti cui ci si riferisce comprendono fra gli altri il particolato PM10 e PM2,5, il biossido di azoto e l’anidride solforosa, che causano problemi respiratori. Ci sarà però la possibilità di rinviare il termine per raggiungere gli obiettivi previsti.
“Gli Stati membri possono chiedere che il termine del 2030 sia prorogato se sono soddisfatte determinate condizioni”, spiega il Consiglio.
Viene inoltre riconosciuto l’accesso alla giustizia.
Gli Stati “devono garantire che i cittadini abbiano il diritto di chiedere e ottenere un risarcimento quando la loro salute è stata danneggiata a causa di una violazione delle norme sulla qualità dell’aria stabilite nella direttiva”.
Il testo sarà ora pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione. Gli Stati disporranno di due anni dall’entrata in vigore per recepire la direttiva nel diritto nazionale. Entro il 2030 la Commissione europea riesaminerà gli standard di qualità dell’aria e successivamente lo farà ogni cinque anni, in linea con le più recenti prove scientifiche.
