Il pane più caro di sempre. Eurostat: prezzi su del 18% in un anno (foto pixabay)

È il pane più caro che mai, dice Eurostat. E se l’inflazione annuale corre, l’inflazione sul pane corre molto di più e raggiunge il 18% nel confronto annuale. Ad agosto di quest’anno il prezzo del pane era infatti il 18% più alto rispetto a un anno prima, nella media europea. Con andamenti nazionali diversi. Il prezzo del pane è aumentato in un anno del 66% in Ungheria e dell’8% in Francia. In Italia l’aumento è del 13,5%, inferiore alla media europea ma comunque elevato.

Pane più caro che mai

«Pane, verdure, carne: il cibo è diventato più costoso – spiega Eurostat – I prezzi degli oli e dei grassi da cucina sono aumentati in modo particolarmente forte, ma anche importanti alimenti di base come il pane sono diventati notevolmente più costosi. Ciò è dovuto in particolare all’invasione russa dell’Ucraina, che ha notevolmente turbato i mercati globali poiché Russia e Ucraina sono stati i principali esportatori di cereali, grano, mais, semi oleosi (in particolare girasoli) e fertilizzanti».

E così ad agosto 2022 il prezzo del pane nell’Unione europea è in media superiore del 18% rispetto ad agosto 2021.

È un «aumento enorme», riconosce Eurostat, rispetto a un anno prima: ad agosto 2021 il prezzo del pane era in media superiore del 3% rispetto ad agosto 2020. Anche l’inflazione complessiva segna un aumento significativo ma non così ampio: è infatti compresa fra +3% e +10%.

 

Eurostat 2022, Inflation for bread in the EU, August 2022

 

L’inflazione sul pane per paese

L’inflazione sul pane è del 18% in UE ma con molte differenze nazionali. Alcuni paesi sono più colpiti di altri. L’inflazione più alta sul pane si registra in Ungheria (+66% ad agosto 2022), seguita da Lituania (+33%), Estonia e Slovacchia (entrambe +32%). Al di sopra della media europea ci sono fra gli altri Croazia, Polonia, Bulgaria, Romania e Grecia.

Il prezzo del pane segna una crescita minore in Francia (+8% ad agosto 2022), Paesi Bassi e Lussemburgo (entrambi +10%). Sotto la media Ue ci sono di poco la Germania (17,5%), Spagna, Danimarca e Portogallo (intorno al 15%), e fra gli altri Irlanda, Svezia, Belgio, Austria e Finlandia. In Italia il prezzo del pane rincara del 13,5% in un anno.

Codacons: più 175 euro l’anno solo per pane e cereali

Solo per pane e cereali si spendono 175 euro in più l’anno, evidenzia il Codacons che riprende i dati Eurostat e commenta: «La causa è ancora una volta da ricercarsi nel conflitto scoppiato in Ucraina e nella conseguente escalation dei costi delle materie prima, cui si associa nel nostro paese anche l’emergenza energia».

Non rincara però solo il pane nel carrello della spesa.

«Anche altri prodotti, tuttavia, risentono della guerra in corso: è il caso della pasta, i cui prezzi, in base agli ultimi dati Istat, sono aumentati in Italia del +25,8% ad agosto, mentre l’olio di semi registra un rincaro del +62,2% e la farina sale in media del +23% – analizza il Codacons – Considerata la spesa annua delle famiglie, nel 2022 un nucleo di 4 persone si ritrova a spendere solo per pane e cereali ben 175 euro in più rispetto allo scorso anno, proprio a causa dei pesanti incrementi dei listini al dettaglio».

 

Pane, corre il prezzo. Panificatori: a rischio quello artigianale (foto pixabay)

Pane, quanto costa al chilo?

«Un rincaro molto preoccupante, anche se l’Italia si colloca solo in 23° posizione sui 32 paesi considerati e il rialzo si ferma al 13,5%», commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

Secondo Coldiretti  «in Italia le famiglie spenderanno nel 2022 oltre 900 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente per il prodotto più presente sulle tavole».

Sempre per Coldiretti, l’incidenza del costo del grano sul prezzo del pane è in media del 10%. Un chilo di pane in Italia viene venduto ai consumatori a prezzi che variano dai 3 ai 5 euro a seconda delle città. «Se a Milano una pagnotta da un chilo costa 4,46 euro, a Roma si viaggia sui 2,92 euro, a Bologna siamo a 4,91 euro, a  mentre a Palermo costa in media 3,89 euro al chilo, a Napoli 2,16 euro», dice l’associazione sulla base dei dati dell’Osservatorio prezzi del Ministero dello Sviluppo economico di luglio.


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