Greenwashing, Parlamento europeo contro le dichiarazioni ambientali infondate (Foto di Bianca da Pixabay)

La sostenibilità non è una falsa etichetta green. Non si deve leggere “ecologico” o “rispettoso dell’ambiente” o “biodegradabile” in assenza di prove. Contro il greenwashing e le dichiarazioni ambientali generiche o ingannevoli e contro l’obsolescenza programmata, i deputati del Parlamento europeo hanno approvato oggi la propria posizione negoziale su nuove norme per migliorare etichettatura e durabilità dei prodotti e porre fine alle dichiarazioni ingannevoli. Le linee di azione: vietare le dichiarazioni ambientali generiche e senza fondamento; proibire l’obsolescenza programmata; garantire l’offerta di pezzi di ricambio e materiali di consumo anche non originali.

Parlamento europeo, consumatori e transizione verde

La plenaria ha dunque approvato (con 544 voti favorevoli, 18 contrari e 17 astensioni) la propria posizione negoziale su una nuova proposta di direttiva sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde.

L’obiettivo principale è di aiutare i consumatori a fare scelte rispettose dell’ambiente e incoraggiare le aziende a offrire loro prodotti più durevoli e sostenibili. Si apre in questo modo la strada a una nuova direttiva sulle dichiarazioni ecologiche che specificherà ulteriormente le condizioni per la presentazione delle dichiarazioni ambientali. Il prossimo passaggio sarà l’apertura dei negoziati tra il Parlamento e gli Stati membri.

Ha detto la relatrice Biljana Borzan (S&D, HR): «Il settore non potrà più guadagnare producendo beni di consumo che si rompono a garanzia appena scaduta. I consumatori dovranno essere informati in modo chiaro delle opzioni e dei costi di riparazione. Le etichette dei prodotti informeranno i cittadini sui prodotti con una garanzia di durata maggiore e i fabbricanti con i prodotti più durevoli ne beneficeranno. La giungla delle false dichiarazioni ambientali finirà, poiché saranno consentite solo le dichiarazioni ecologiche certificate e comprovate».

No a dichiarazioni ambientali generiche

Il mandato negoziale approvato dal Parlamento, informa una nota, prevede di vietare l’uso di indicazioni ambientali generiche come “rispettoso dell’ambiente”, “naturale”, “biodegradabile”, “neutrale dal punto di vista climatico” o “ecologico” se non sono accompagnate da prove dettagliate. Mira inoltre a vietare le dichiarazioni ambientali basate esclusivamente su sistemi di compensazione delle emissioni di carbonio.

Saranno vietate anche altre pratiche ingannevoli come fare dichiarazioni sull’intero prodotto se la dichiarazione è vera solo per una parte di esso, o affermare che un prodotto durerà un certo periodo di tempo o potrà essere utilizzato con un determinato livello di intensità se ciò non è vero. Le etichette di sostenibilità dovranno essere basata su sistemi di certificazione ufficiali o stabiliti da autorità pubbliche.

Lotta contro l’obsolescenza precoce

Per aumentare la durata dei prodotti, il Parlamento vuole vietare l’introduzione di caratteristiche di progettazione che limitino la durata di un prodotto o che ne causino il malfunzionamento prematuro. I produttori poi non dovrebbero limitare le funzionalità di un prodotto quando questo viene utilizzato con parti di ricambio o accessori prodotti da altre aziende, come caricabatterie o cartucce d’inchiostro. I consumatori dovrebbereo essere informati di eventuali limiti alla riparazione prima dell’acquisto. Proposto anche un nuovo marchio di garanzia che indichi non solo la durata della copertura richiesta per legge, ma anche la durata di eventuali estensioni della garanzia offerte dai produttori.


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