Il denaro del Premio Nobel assegnato all’Unione Europea andrà ai bambini vittime dei conflitti: nelle zone di conflitto gli aiuti umanitari sono spesso l’unica soluzione che consente ai bambini di proseguire gli studi, migliorando le loro prospettive future, e sfuggendo ad abusi e sfruttamento. La decisione, annunciata dal Presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso, è stata presa all’unanimità con i Presidenti del Parlamento europeo e del Consiglio, Martin Schulz e Herman Van Rompuy.
Com’è noto, lo scorso 10 dicembre l’Unione Europea ha ricevuto il premio Nobel per la pace 2012 per aver contribuito per più di sessant’anni alla promozione della pace, della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa. La Commissione europea ha formalmente accettato il premio in denaro a nome dell’Unione Europea e ha deciso di integrare la somma ricevuta, pari a circa 930.000 euro, portandola a 2 milioni di euro da assegnare ai bambini che più ne hanno bisogno. Il premio Nobel consiste in un importo di 8 milioni di corone svedesi, una medaglia e un diploma. La medaglia e il diploma saranno custoditi dalle istituzioni dell’UE a nome dell’Unione europea.
I 2 milioni di euro andranno quindi a finanziare 4 progetti nell’ambito dell’iniziativa dell’UE “Children of Peace” che coinvolgeranno più di 23.000 bambini vittime di conflitti in tutto il mondo. Verrà garantito l’accesso all’istruzione di base e la disponibilità di ambienti a misura di bambino per: 4.000 bambini siriani rifugiati nei campi al confine tra l’Iraq e la Siria; più di 5.000 bambini colombiani, la maggior parte dei quali rifugiati in Ecuador; 11.000 bambini congolesi sfollati nella regione orientale della Repubblica democratica del Congo e rifugiati in Etiopia; 3.000 bambini pakistani nelle zone di conflitto del nord del Pakistan.
L’UNICEF si occuperà del progetto in Pakistan, Save the Children e il Consiglio norvegese per i rifugiati lavoreranno con i bambini nella Repubblica democratica del Congo e in Etiopia, l’UNHCR fornirà assistenza in Colombia e in Ecuador e l’agenzia francese ACTED lavorerà con i bambini siriani rifugiati nel campo di Domiz, nell’Iraq settentrionale. Tutte queste organizzazioni sono tra i più insigni partner della Commissione europea nel settore umanitario.
Il Presidente Barroso ha dichiarato: “Per noi era evidente assegnare il denaro del premio Nobel per la pace ai più vulnerabili e spesso i più colpiti dalle guerre: i bambini di tutto il mondo. Vogliamo che i loro diritti siano sempre tutelati. Tutti i minori, bambini e bambine, devono avere l’opportunità di sviluppare le loro qualità. Inoltre, promuovere l’istruzione significa anche creare le possibilità per una pace duratura. Vogliamo che i “bambini della guerra” diventino “bambini della pace””.
Il Presidente Van Rompuy ha affermato: “Nelle situazioni di conflitto i bambini sono spesso i più vulnerabili ed è doveroso devolvere il premio in denaro a favore delle giovani vittime di conflitti armati. Sono felice che l’iniziativa dell’UE Children of Peace continui oltre questa prima esperienza e mi auguro che i progetti realizzati nel suo ambito possano divenire il simbolo dell’impegno dell’Unione europea nei confronti dei più bisognosi di tutto il mondo.”
Infine, il Presidente Schulz ha detto: “I bambini sono le vittime più vulnerabili nelle situazioni di conflitto. Sono il nostro futuro e a essere in gioco è il futuro di ognuno di loro. Tutto ciò che possiamo fare per aiutarli a superare i traumi e le sofferenze subite nei periodi di conflitto è un prezioso contributo.
L’iniziativa dell’UE Children of Peace non si esaurirà con quest’unica azione: il prossimo anno saranno messi a disposizione nuovi finanziamenti per un numero maggiore di progetti di assistenza destinati ai bambini vittime di conflitti.
 


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