La Commissione europea esorta l’Italia ad adottare le norme a tutela del consumatore in tema di etichettatura energetica. Il Belpaese, insieme a Cipro e Romania, è finito sotto i riflettori di Bruxelles per la direttiva sull’etichettatura energetica: la Commissione europea ha infatti evidenziato che, nonostante le lettere di costituzione in mora inviate il 18 luglio 2011, “Cipro, la Romania e l’Italia non hanno ancora comunicato alla Commissione di avere pienamente recepito la direttiva nel proprio ordinamento nazionale”. La Commissione ha dunque deciso di inviare un parere motivato.
Spiega Bruxelles: “La direttiva sull’etichettatura energetica ha un ruolo importante nel promuovere l’efficienza energetica e nel sensibilizzare i consumatori. Fornendo ai consumatori informazioni comparative sul consumo energetico dei prodotti che acquistano, l’etichetta energetica li aiuta ad assumere decisioni che consentono loro di risparmiare energia e denaro e incoraggia i produttori a sviluppare prodotti caratterizzati da un buon grado di efficienza energetica. Inoltre, la definizione di soglie comuni a tutta l’Unione europea in materia di efficienza energetica (B, A, A+ ecc.) dà agli Stati membri un sistema di riferimento chiaro sulle caratteristiche dei prodotti”.
La direttiva sull’etichettatura energetica si inserisce nel contesto europeo della riduzione 20-20-20 – meno 20% di emissioni di gas serra rispetto al 1990 e meno 20% di consumo di energia attraverso una maggiore efficienza energetica da conseguire entro il 2020.


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